Un estratto dall’articolo di oggi su la Repubblica.
Ai tempi dei romani venivano chiamati ostiari e avevano il compito di sorvegliare l’entrata della chiesa. Ma sin da prima, nei meandri dei miti sumerici, c’è traccia di guardie preposte al controllo di un ingresso. Addetti pagati per filtrare gli avventori, per mettere ordine in un’umanità accalcata. Oggi nella freddezza del linguaggio burocratico, fanno parte del cosiddetto “personale di controllo”, e sono “operatori di gestione flusso e deflusso”, ma è molto più efficace chiamarli col nome composto che ne spiega l’antico e fondamentale ruolo: buttafuori.
La tragedia del Goa, con la morte del povero medico Aldo Naro, li ha strappati a quel mondo di penombra nel quale vivono, accendendo oltre alle luci della cronaca anche qualche interrogativo. Quali sono i loro limiti d’azione? Chi certifica la loro formazione? Insomma quando ci imbattiamo in questi signori, chi ci dice in che mani, anzi manone, siamo? Continua a leggere Vita da buttafuori