Taxi della Cooperativa Trinacria di Palermo. Pioggia e malumore tutti miei. Ozio e sigarette tutte sue, del tassista. Lo becco quasi immerso in un sonno nicotinico. Gli chiedo di portarmi in un luogo che dista circa due chilometri. In auto, l’aria è quasi irrespirabile persino per un ex fumatore incatramato come me. Lui non ha la sigaretta in bocca, ma i suoi polmoni rilasciano un odore che crea nell’abitacolo un’evocazione permanente del tabagismo.
La strada è libera: arriviamo a destinazione in manco cinque minuti.
Il tassametro segna inspiegabilmente 7,60 euro.
Lui ne chiede inspiegabilmente 8.
Io gliene consegno inspiegabilmente 10.
Lui dice inspiegabilmente di avere solo un euro di resto.
Io pago inspiegabilmente 9 euro per una corsa che inspiegabilmente ne valeva 7,60.
E inspiegabilmente me ne vado mandandolo soltanto affanculo.
Sto invecchiando.