Uno dei campi di maggior affollamento complottistico è quello dell’Aids.
Le teorie più fantasiose vertono sui seguenti argomenti:
l’Hiv non esiste;
l’Hiv esiste e potrebbe causare l’Aids, ma non è stato mai provato;
l’Hiv non è un virus;
l’Hiv non è mai stato isolato;
Robert Gallo, lo scopritore della relazione Aids-Hiv, non ha mai pubblicato niente su una rivista scientifica. Il fatto poi che non abbia mai ricevuto il Nobel è la prova che non scoprì un bel nulla;
l’Hiv esiste e potrebbe causare l’Aids, ma soltanto in combinazione con altri fattori;
l’Hiv esiste, ma non è responsabile dell’Aids in quanto la causa è una combinazione di altri fattori, infettivi e non infettivi;
l’Hiv esiste, ma è un retrovirus inoffensivo e non è all’origine dell’Aids, l’Aids non è quindi una malattia infettiva;
le teorie alternative sull’Aids sono sostenute da importanti premi Nobel per la medicina;
i farmaci antiretrovirali sono la vera causa dell’Aids.
Non una sola di queste affermazioni ha trovato serio riscontro, e per il dettagli basta farsi un giro su internet dove ci sono siti attendibili (di scienziati, di organizzazioni mondiali, di università) che demoliscono la teoria complottista.
Ieri però è stato pubblicato uno studio che spiega con una certa dovizia di particolari come e dove nacque l’Aids. E così anche la più balzana delle fantasie sull’Aids (talmente balzana che non l’ho elencata prima) quella secondo la quale il virus Hiv sarebbe stato inventato in laboratorio da uno scienziato pazzo, o dall’America cattiva, o da un extraterrestre annoiato, finisce dove merita.
Cioè nel cesso.