Oggi su Libero Selvaggia Lucarelli scrive un articolo molto bello sui due pesi e due misure nella lotta contro i delinquenti del web. In soldoni, se sei un politico parte subito l’operazione di protezione, le forze dell’ordine si mobilitano, i provider collaborano; se non lo sei, ti lasciano sbattere vita natural durante. A proposito di vita, l’esperienza della Lucarelli, con le dovute differenze, l’ho provata qualche anno fa quando un paio di cretini decisero di decretare la mia morte modificando reiteratamente la mia voce su Wikipedia: morivo in circostanze misteriose, con qualche psicofarmaco in corpo, a casa di una non precisata donna, con mia moglie nella parte di vedova inconsolabile e anche un po’ imbarazzata. Una cosa gradevole insomma (ne scrissi qui). Sporsi denuncia, indicai IP, circostanze, sospetti: c’era solo da andare a prendere quei malfattori e sottoporli a procedimento giudiziario. Nulla accadde, non ho mai avuto una sola notizia, silenzio.
Quando mi è capitato di criticare sul web una parlamentare nazionale invece, nel giro di un’ora, si è materializzato un agente della polizia postale che ha subito avviato la sua perfetta indagine e scritto in bella grafia il suo compitino. Una giustizia rapida, istantanea, su misura.
Eh già, caro Gery, come diceva lo scrittore “Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri”… ma tant’è, ormai dovremmo averci fatto il callo (obtorto callo, avrebbero detto i padri latini).
In effetti ho fatto caso solo adesso al fatto che, digitando Gery Palazzotto nella barra di ricerca di Google, il suggeritore dà nell’ordine:
1 – Gery Palazzotto
2 – Gery Palazzotto wikipedia
3 – Gery Palazzotto sciacca
4 – Gery Palazzotto morto
5 – Gery Palazzotto matrimonio
…
Grazie a un omonimo c’è anche un g.p. arrestato.