berlusconi con gli occhiali

Nell’ira, con conseguenziali minacce, di Berlusconi c’è tutto il suo concetto di democrazia. “La sinistra punta al governo”, accusa come se avesse detto “la sinistra ruba”, o “la sinistra pratica la pedofilia”.
Le regole e i numeri non si truccano facilmente. In politica come nella vita, i giochi di potere hanno bisogno di un supporto etico che li legittimi. Berlusconi ha fatto sempre a meno di tale supporto e anzi ha mostrato un’insofferenza crescente verso chi ha cercato di frenare questa sua disinvoltura.
Ora che è in difficoltà, il Caimano agita spettri di piazze in rivolta (o rivoltanti?) per difendere ciò che invece andrebbe perseguito: una legge non uguale per tutti, una democrazia on demand, un governo fantoccio, una politica clientelare, un’economia di pochi. E fa proseliti con la sua logica da supermercato: per tutto c’è un prezzo (e uno sconto).

Di Gery Palazzotto

Uno che scrive. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

1 commento su “Lo spettro della piazza”
  1. è questo che non perdonerò mai a grillo e ai suoi, se persisteranno nel loro atteggiamento, nella convinzione che siano tutti uguali ed equivalenti, nella difesa ad oltranza di “mantenere il punto” a tutti i costi… lo spreco della grande occasione di liberarci tutti, una volta per tutte, di quest’uomo e della sua schiera di servi. disposti a tutto, la distorsione della realtà, la difesa dell’indifendibile, il calpestio di ogni diritto. nel nome del padrone.

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