Lo spettro della piazza

berlusconi con gli occhiali

Nell’ira, con conseguenziali minacce, di Berlusconi c’è tutto il suo concetto di democrazia. “La sinistra punta al governo”, accusa come se avesse detto “la sinistra ruba”, o “la sinistra pratica la pedofilia”.
Le regole e i numeri non si truccano facilmente. In politica come nella vita, i giochi di potere hanno bisogno di un supporto etico che li legittimi. Berlusconi ha fatto sempre a meno di tale supporto e anzi ha mostrato un’insofferenza crescente verso chi ha cercato di frenare questa sua disinvoltura.
Ora che è in difficoltà, il Caimano agita spettri di piazze in rivolta (o rivoltanti?) per difendere ciò che invece andrebbe perseguito: una legge non uguale per tutti, una democrazia on demand, un governo fantoccio, una politica clientelare, un’economia di pochi. E fa proseliti con la sua logica da supermercato: per tutto c’è un prezzo (e uno sconto).

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

Un commento su “Lo spettro della piazza”

  1. è questo che non perdonerò mai a grillo e ai suoi, se persisteranno nel loro atteggiamento, nella convinzione che siano tutti uguali ed equivalenti, nella difesa ad oltranza di “mantenere il punto” a tutti i costi… lo spreco della grande occasione di liberarci tutti, una volta per tutte, di quest’uomo e della sua schiera di servi. disposti a tutto, la distorsione della realtà, la difesa dell’indifendibile, il calpestio di ogni diritto. nel nome del padrone.

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