Lo sconto, lo scontro e la Norimberga dei partiti

Molto spesso mi sono trovato in disaccordo coi proclami di Beppe Grillo (se sfogliate le pagine di questo blog troverete qualcosa in proposito). Però oggi è difficile dargli torto quando invoca una Norimberga per i partiti.
Sbaglia chi nel nome di una sorta di ragion di Stato invita a guardare avanti e a mettere da parte le polemiche, cercando lo sconto anziché lo scontro. Questo Paese è stato portato quasi alla fame non dalle convergenze economiche, né dai fantasmi della finanza mondiale, ma da una classe politica nefanda.
Facendo lo slalom tra i distinguo, ma evitando di impantanarci nella retorica, dobbiamo dircela tutta perché non è andando appresso alla sottile strategia politica che si porta la pagnotta a casa.
L’Italia è vittima di sprechi inauditi e i partiti sono una macchina mangiasoldi. Punto.
Non c’è nessun deputato o senatore che ci possa convincere del contrario. Se un partito non sa quanti soldi ci sono in cassa, se il fiume di milioni può essere deviato dal primo tesoriere, se vengono fuori diamanti e lingotti d’oro, se gli affari privati si fanno insomma coi soldi pubblici, è chiaro che c’è qualcosa che non va.
E a poco vale la giustificazione ufficiale secondo la quale il finanziamento servirebbe a garantire l’indipendenza dei partiti dalle lobby e la sterilizzazione della politica rispetto al potere economico. Quando si ruba in modo sistematico c’è poco da sottilizzare. Non è lo spettro della dittatura berlusconiana che fa più paura, ma quello della fame.
Quindi ben venga la Norimberga dei partiti. Un processo in cui tutti questi signori dovranno dire dove hanno nascosto i soldi, come li hanno spesi e quando li restituiranno. Sono per lo scontro, non per lo sconto insomma.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

4 commenti su “Lo sconto, lo scontro e la Norimberga dei partiti”

  1. Non sono d’accordo.
    Per svariate ragioni.
    Primo, non tutti i partiti son uguali. Sel sta da anni senza finanziamenti pubblici, il PD ha il bilancio certificato da esterni, il PDL è stato abbondantemente finanziato dal suo capo, Rifondazione e Verdi non hanno mai subito alcuno scandalo.
    Ad oggi, sappiamo solo tesorieri e dirigenti della defunta Margherita e della Lega han rubato soldi. Qualche dubbio su AN e sulla casa di Montecarlo.
    Se dobbiam ragionare sulle maggioranze, direi che è schiacciante la maggioranza dei partiti per i quali non abbiamo notizia di fondi utilizzati per vantaggi personali.
    Per questo quando dici “quando si ruba in modo sistematico” stai generalizzando a tutti cose che conosciamo di alcuni (anzi, pochi).
    Secondo: è ormai invalso in Italia, parlare di “partiti” senza considerare che i partiti son quelli che gli Italiani votano. Ovvero, se gli Italiani fossero diversi dai partiti, mi aspetterei che alle prossime elezioni la Lega scompaia e l’API pure. Penso, temo, che non sarà così. I partiti italiani sono l’espressione di una società, quella italiana, che ha fatto della furbizia e del latrocinio una pratica comune e, soprattutto, accettabile. I partiti son diventati, invece, la scusa per dire, rubano loro, perché non dovrei rubare io?
    Norimberga? Si, ma per tutti gli Italiani, allora. Per tutti i lavoratori autonomi ed imprenditori che, quando evadono, rubano molto di più dei partiti.
    Terzo ed ultimo: dimentichiamo troppo spesso che l’Italia, complessivamente, è un paese amministrato bene. Molto bene. Sono molte più le amministrazioni serie che quelle ladre. Ed infatti abbiamo servizi pubblici di qualità in larghissime parti del paese. Solo che, di quelli, non si parla mai.
    Abbiamo avuto 10 anni, gli anni ’90, quelli del centrosinistra, in cui l’Italia è andata avanti, è entrata in Europa, ha decentralizzato verso i comuni che, nell’era dei sindaci, sono diventati macchine di sviluppo, anche al sud. Solo che preferiamo parlare d’altro.
    Il punto è che senza distinguere, si da forza al peggio.

  2. Sono d’accordo con entrambi. Non importa se in altri partiti non si è scoperto ancora nulla, devono venire allo scoperto e dimostrare che non c’è nulla da scoprire. Perché? Perchè i partiti non sono astratti, ma sono costituiti da Italiani. Quindi vale quanto detto sopra “I partiti italiani sono l’espressione di una società, quella italiana, che ha fatto della furbizia e del latrocinio una pratica comune e, soprattutto, accettabile. I partiti son diventati, invece, la scusa per dire, rubano loro, perché non dovrei rubare io?”. Quindi TUTTI i partiti devono passare da Norimberga. In questo caso la presunzione di innocenza non può essere applicata. Tutti sanno, tutti sapevano, tutti son rimasti zitti.

    E Norimberga per tutta la nazione, per che fa assegni a se stessi per pagare il notaio, per chi dal dentista paga in nero “per risparmiare, tanto è un amico”, per chi “risparmia sempre” ma invia tanti regali a Natale per l’amico avvocato, commercialista, notaio, dentista, eccetera.

    Non tutti i partiti sono uguali, certamente: CHE LO DIMOSTRINO!

  3. Simone, tu parli da onesto esponente di partito. Io da onesto elettore/cittadino. Il fatto che si becchi un ladro non esclude automaticamente l’innocenza del resto della banda. Per questo dico che tutti i partiti, ripeto tutti i partiti, devono oggi passare da una sorta di processo che ne attesti la buona fede. Mandiamo la Finanza a Cortina e non dobbiamo mandarla alla sede del Pd, di Sel, del Pdl o della SVP? E poi stringiamo tutti la cinghia e non la debbono stringere i partiti? Voi questo lo chiamate populismo, noi giustizia e aderenza alla realtà.

  4. Esatto. I partiti che vogliono riconquistare la fiducia degli Italiani dovrebbero invitarla la Finanza. Dovrebbero aprire le porte immediatamente, anche perché se aspettano troppo tempo c’é da pensare che hanno dovuto prima ‘ripulire’ i libri contabili e fare sparire documenti e prove compromettenti.

    Più aspetteranno, più faran parte agli occhi degli Italiani più del ramo marcio che di quello sano.

    Cosí, giusto un suggerimento…

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