La nuova memoria

Ieri, commentando le vicende politiche dei nostri giorni, mia moglie ha pronunciato una frase che mi sono segnato: “Vogliono imporci una nuova memoria”.
Il sistema che macina il passato nel mulino del presente è infatti la fabbrica del consenso berlusconiano. E la nuova memoria non è altro che un pane adulterato.
Non ci sono più eroi della storia, non esistono più sistemi di garanzia che abbiano più di vent’anni, il ricordo televisivo (l’unico certificato dall’accademia della moderna rimembranza) sbiadisce se non è rinforzato da un motivo contingente.
Mike Bongiorno non è più, come dovrebbe essere, un grande presentatore, ma diventa il simbolo ruffianissimo e imbarazzante (innanzitutto per lui, c’è da scommetterci) dell’unità d’Italia.
Il puttanesimo non è più una pratica clandestina e cialtronamente tollerata, ma un sistema di reclutamento politico.
I mascalzoni di una volta, quando scoperti, erano mascalzoni e basta. Oggi li si fa ministri per presentarli puliti e degni dinanzi alla coscienza collettiva.
I corrotti del passato, duole dirlo, sapevano cos’erano il senso della sconfitta e l’onore delle armi. Quelli del presente vanno in tv a dire che se il mondo gira in un senso opposto rispetto al loro, è colpa delle leggi che non sono ben sintonizzate col progresso.
Per cambiare non servono partiti, bensì un’unione di dignità. Una rivoluzione silenziosa che spazzi via i consensi immeritati e rimetta le pedine al posto che le regole impongono.
Però in questo momento, purtroppo, non ci sono notizie neanche dello scacchiere.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

5 commenti su “La nuova memoria”

  1. Impadronirsi della memoria.
    Gli oblii, i silenzi della storia sono rivelatori di questi meccanismi di manipolazione della memoria collettiva.

  2. …ma, non fate cosi’! La succulenta notizia del giorno e’ che l’ex- ministro Scajola e’ tornato(http://www.corriere.it/politica/10_settembre_10/piccolillo_scajola_vende_casa_131e1278-bca1-11df-bb9d-00144f02aabe.shtml) e vede casa, l’appartamento al Colosseo: si tiene i suoi soldini – perche’ quelli se li e’ guadagnati! – e i 900mila euro, proprio quelli caduti dal cielo, li devolve in beneficenza. Ha affermato che per tornare in politica, pero’, c’e’ tempo: magari, alla prossima campagna elettorale, quella del 2011. Non si sa proprio a chi dobbiamo ringraziarci per avere una classe politica di tale caratura!

  3. A proposito di memoria.

    “Mio padre ha voluto costruire un Paese diverso, l’ha voluto fare con il suo esempio e il suo esempio vive aldilà delle frasi con cui a distanza di diversi anni qualcuno può giustificare la sua posizione”.

    Umberto Ambrosoli ricorda il padre.

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