Ad essere sincero, l’idea di un Festino low cost a me piace. L’esigenza di stringere la cinghia potrà consegnarci una celebrazione più felice, perché in linea coi tempi. Non un’ostentazione ma una semplice, sentita rievocazione. Ogni epoca ha la sua peste e i suoi riti per estinguerla. Oggi per cacciare i ladroni non servono più soldi, ma più dignità.
Forse un Festino più composto è il modo ideale di invocare un futuro migliore.

Di Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

11 commenti a “Ma io sono per il Festino low cost”
  1. Concordo anch’io.

    Un festino high cost, con questi chiari di luna, sarebbe stato più offensivo. Più da “panem (poco e da esportazione) e circenses”.
    Solo vorrei fosse più una palestra per artisti palermitani/siciliani, piuttosto che un’occasione per “artisti” che non lo sono. Specialmente quando questi non vogliono e non possono trasmetterci cultura.

  2. Dico la mia, da ignorante di santuzze. Ricordiamoci che il festino “radical chic” (e quindi high cost) fu un regalo della filosofia orlandiana (per i turisti e un respiro internazionale, si diceva, e si fantasticava di dirette tv, eurovisioni, mondovisioni che mai ci furono). Poi: festino sempre più high -cost e megalomanico, mediaset-style, nelle mani di Cammarata e cammaratiani. Negli ultimi tempi mancavano solo Alessandra Amoroso che faceva Rosalia e Barbara D’Urso con i mangiatori di fuoco.
    Sono dunque d’accordo con Gery.
    Io il “Festino intelligente”, con i palloni, i ballerini in aria e vari effetti speciali non l’ho mai sopportato. Ho sempre pensato che avesse pochissima connessione con lo spirito della festa e dei palermitani. E poi, parliamoci chiaro, anche se lo fa Spielberg, finisce sempre a babbaluci e botti in mare. Sai quanto gliene frega ai palermitani dell’attorone trombone che declama versi in playback e dei ballerini volanti in pigiama…

  3. Maestro Cacciatorino, scrivo qui quel che lo ho scritto l’altro giorno in privato. La trovo molto in forma ultimamente. Sentitamente e graziosamente mi complimento vivamente.

  4. Senza ot: ma vogliamo parlare due minuti di Daverio, spacciato per grande perché ha l’accento francese e il farfallino? Forse l’ignorante sono io, ma… che altro ha fatto Daverio negli ultimi anni tranne che spremere soldi a Palermo? Voi lo avete visto altrove? Sparì pure dalla Rai. Ormai si vede solo qui. Siamo gli unici in Italia che ancora facciamo: “oooohhhh, Daverio…”.
    Ma tutti i clown ce li pigliamo noi? E mezzi stranieri per giunta?

  5. Daverio ha anche detto peste e corna di Palermo. Allora perché viene a mungere i nostri soldi pubblici?

  6. Un festino con pochi soldi. Pochi da elargire agli artigiani: per pagare loro le spese. Gli artisti, invece, gratis. Rigorosamnete locali: che offrano il frutto del loro talento, gratis. Io ci sono: e mi candiodo per il Festino dell’anno prossimo. sarò il primo: nell’ordine alfabetico non mi batte nessuno.

  7. Cari Maestri,
    mi è venuta un’idea:
    che ne pensate, per l’anno prossimo, di organizzare un Reality Festin?

    Spettacolo. Assicurato.
    Nel confessionale ci mettiamo pure il venditore di “moloni” e la nonna in gambaletto nero con la sediolina apri e chiudi .

    Accidenti… se non lo pubblicavo potevo vendere l’idea alla Endemort.
    Pacenzia,

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