L’apertura sui diritti degli immigrati, lo scontro con Bossi, le sferzate a Berlusconi: Gianfranco Fini delude i destristi più tetri. Ecco come appariva ieri l’home page del sito ufficiale del suo fan club.
Rallegrarsi della delusione altrui è poco sportivo, ma in certi casi è salutare e, chissà, benaugurante.
Fini dovrebbe vergognarsi del trasformismo che incarna da quando ha deciso di conquistare la vetta del governo. Per una volgare ed evidente ambizione personale manda alle ortiche un mandato ampio degli elettori e mette in crisi un governo. Questo è un uomo di destra? no. E’ un affarista come tanti altri politici, un assetato di potere che per accaparrarsi i voti del centro è disposto a fare carte false, infischiandosene dei valori che erano suoi, come per esempio l’identità nazionale che anni fa sbandierava e della quale non parla piu’ ma che anzi mette a repentaglio aprendo agli immigrati in modo incondizionato. E’ un Vendola, non gay.
Mai piu’ un voto dal sottoscritto