Minchia, signor Faletti

giorgio faletti

C’è il sospetto che l’ultimo romanzo di Giorgio Faletti, Io sono Dio, non sia stato scritto da Faletti stesso.
Fatta la tara alle polemiche – l’invidia per le persone di successo annebbia spesso la vista di recensori e lettori – quel che colpisce è la supponenza dell’autore che si difende violando le regole della buona creanza.
Non ho letto il libro in questione e non lo leggerò. Ho letto, anni fa, Io uccido e l’ho giudicato letterariamente pretenzioso seppur di trama efficace (a parte la deriva finale). Recentemente di Faletti mi ha colpito la trasformazione non già da cabarettista-cantante in letterato, ma da artista in divo, da battutista pacatamente cialtrone in intellettuale sospettato di cialtroneria.
Uno scrittore ha il divieto di essere migliore delle sue opere, perché altrimenti tenderebbe a imbastire un testo sacro, ma ha il dovere di rispettare i lettori. Faletti, onesto o truffaldino che sia, mostra di essere affezionato soltanto alle copie (dodici milioni) vendute, confondendole coi voti, con le preferenze. E fingendo di non sapere che un libro venduto non è assolutamente una testimonianza di gradimento. Come dimostrano i fatti.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

8 commenti su “Minchia, signor Faletti”

  1. Sono convinto – senza falsi moralismi – che anche il triviale abbia un suo posto e un suo momento nell’universo della comunicazione spiccia e pensata, bisogna saper essere anche “forti”, talvolta, lessicalmente parlando. Ma definendo “premestruale” in un’intervista la condizione della signora editor che l’ha sospettato di qualche ruberia, Faletti si qualifica da sè.

  2. Parecchia gente, se accusata di una infamia non documentata, sulla base di un sospetto, ribatterebbe in maniera inelegante.
    La calunnia è un venticello…

  3. Di faletti ricordo un’intervista rilasciata appena dopo il successo del suo primo romanzo. alla sorpresa da parte dell’intervistatore per un successo così clamoroso già dalla prima opera, l’ex cabarettista del drive-in vito catozzo rispose qualcosa del tipo: “Cosa c’è da meravigliarsi? anche hemingway deve aver cominciato scrivendo un primo libro…”.
    ecco, io da allora – e fino ad oggi – non ho più parlato di faletti.

  4. Non mi sono piaciuti i libri di Faletti. Per i temi trattati, non per come erano scritti. Ma è un problema o meglio una scelta mia non di Faletti. E’ piaciuto a tanti altri.
    C’è troppa cattiveria in giro! Perché mai Faletti dovrebbe farsi scrivere i libri da un altro sconosciuto?
    Non so, io non appartengo al mondo degli scrittori , sono una povera microbiologa ( di noi microbiologi ne avete bisogno quando state male fisicamente)ma so leggere. Non sono male i suoi libri. Sono ben strutturati

  5. Ciao a tutti.
    Quest’estate ho conosciuto una ragazza che conosce PERSONALMENTE chi ha scritto il primo libro di Faletti e vi posso garantire che non porta il suo nome. E’ stata solo un’operazione commerciale ben riuscita. Ma se per diventare uno scrittore famoso o per guadagnare qualche euro devi vendere i tuoi libri a gente come Faletti & co. che vuole farsi solo soldi facendo credere di essere DIO (ogni riferimento è casuale), allora penso che un po’ di dignità l’abbiamo persa tutti.

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