Non qui, ma adesso

amnesty

La campagna di Amnesty International in Svizzera.

Grazie a Silvia Amelotti.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

36 commenti su “Non qui, ma adesso”

  1. mi chiedo se un simile bellissimo manifesto troverebbe posto nella Milano dei Salvini e dei Borghezio o piuttosto non sarebbe considerato lesivo del “decoro” dei quartieri meneghini

  2. Ma chi serve questo messaggio?

    Alle 20:00 avrò già dimenticato tutto mentre ceno con un piatto di pasta con sugo e melanzane, e se ne rimane un pò la butto..

  3. Sig. Di Giovanni, lei si esprime in un modo davvero discutibile, sa?
    Ho visto che di mestiere fa il pubblicitario. Male. Molto male.

    (e comunque, “mi FA ridere” si scrive senza accento. Lo dico per lei, non vorrei che qualche potenziale cliente si accorgesse dello strafalcione sul suo blog)

  4. Gentilissima Contessa,
    sono un pubblicitario, e anche bravo le dirò.. visto che 10 minuti dopo quello che ho scritto è stato volano di visite sul mio blog..(l’obbiettivo)
    Vedo che sta attenta alle sfumature degli accenti..
    Io non sò lei che si definisce una contessa, avrà sicuramnete alemeno una pellicia dentro al suo armadio, vestirà gucci o prada, e qualche brillante lo porterà al dito…bene io non ho niente di tutto questo e non uso l’ammorbidente.. lo sà che l’ammorbinete inquina…?
    Cordialmente
    Ettore Di Giovanni

  5. @Di Giovanni. Questo blog è aperto a tutte le opinioni, senza che si cada nell’offesa personale: quindi occhio.
    Mi pregio di ricordarle che la grammatica e l’ortografia, a parte i normali errori di battitura che tutti noi possiamo commettere, non sono sfumature, specie da queste parti. Lei infatti sarà un pubblicitario “anchebravoledirò”, ma qui c’è gente mica male, sa?
    Infine le confido un segreto. La contessa non è realmente una contessa. E’ solo un nickname (pronuncia nikneim). Ma non lo dica a nessuno, perché lo sappiamo solo lei ed io. Ssst!
    A presto.

  6. Speravo in una sua risposta più intrigante.
    Invece è riuscito con poche righe ad annoiarmi moltissimo.
    Lei scrive cose poco interessanti e piuttosto sgrammaticate.
    Ciò mi dà (qui si, ci vuole l’accento) la conferma che i pubblicitari – quelli bravi – sono altri.

    p.s. obiettivo: meglio con una sola B. E’ più elegante

  7. ovviamente il mio commento era per il “bravo pubblicitario”.
    Gery, mi hai battuto sul tempo e… merci.

  8. Sig. Palazzotto, grazie per l’intervento. Ritengo di non aver in alcun modo offesso la sig.ra Contessa, e di essermi espresso con il massimo della delicatezza dovuta a qualsiasi signora.
    Le sfumature ortografiche in questione non sono altro che vibranti accenti di emotività..ma se proprio è necessario guardare il pelo nell’uovo, starò più attento quì !

  9. Comunque è sempre interessante trovare qualcuno che si dà del bravo da solo. Pensavo che fosse una razza in via di estinZione (con la esse o con la zeta?).

  10. Uno che dice bravo a se stesso mi fa tristezza.
    E’ come dire “lei non sa chi sono io”.
    Da uomo piccolo piccolo.

  11. Nel blog del signor Di Giovanni c’è scritto, tra l’altro, anche questo:
    “Mi Fà Ridere: i bambini”.
    Il Di Giovanni m casca sempre sugli accenti.

  12. Sig.ra Contessa, è più forte di me, ma non resisto e dovo proprio farle un’osservazione sull’immagine del suo nik.
    Bella la scarpina rossa con tacco a spillo..simbolo sempre attuale di eleganza e raffinatezza.

  13. Abbattiamo: arretrata. E’ perché “i bambini fànno òh!”. Si aggiorni, cerchi di essere avanti e oltre!

  14. Dimenticavo, signor Di Giovanni.
    Dal suo blog: “Walden Ovvero vita nei boschi di Thoerau”.
    Che si chiamerebbe Thoreau.
    Lei sono certa che sia un ottimo pubblicitario. Ma se stesse più attento ai testi non sarebbe una cattiva idea.

  15. @abbattiamo: a proposito di “non sa chi sono io”, un OT. Una volta un mio zio di Roma sentì dire a un tizio sull’autobus l’infame e anacronistica frase. Ebbe la genialità di intromettersi, fermare tutti e ucciderlo moralmente con un “zitti! Silenzio, per favore. Adesso il signore ci dice chi è lui”. L’uomo tacque e scese alla fermata seguente.

  16. Sig. bravo pubblicitario, fossi in lei, prenderei tutti i vibranti accenti di emotività che hanno allietato questo scambio, e mi ritirerei in buon ordine. Giusto per salvare il salvabile.
    Non si cimenti in qualcosa che chiaramente non è nelle sue corde.

    La saluto cordialmente.
    la contessa

  17. Di Giovanni… Di Giovanni… questo cognome non mi è nuovo. Mi risultano noti i fratelli dell’omonima catena di pizzerie e covaccini in Palermo . Parente?

  18. La parabola di Mr. Di Giovanni insegna a servirsi di un editor, quando se ne ha bisogno.

  19. Questa sarebbe un’idea della madonna, tanto per restare in area pubblicitari.

  20. Sig. Abbatiamo e sig. Cacciatorino (ma che nomi! avreste bisogno di un consulenete d’immagine) non siate tristi, per così poco.
    Dovreste esser tristi per l’immagine della campagna di Amnesty International in questo blog.
    Quì si parla di questo.

  21. Di Giovanni, non mi dica che il salame che mi sono scelto come avatar non ha una sua pur rozza efficacia! Non è da lei.

  22. @Di Giovanni: è questo il mio nick completo. Quello di una persona che soffre molto il caldo.
    E se non le piace comunque, stanotte ci dormo lo stesso.

  23. @Cacciatorino. Sulla storia del salame stavo cadendo dalla sedia per le risate. Mio figlio è entrato nella stanza preoccupato!

  24. Siete stati tutti simpaticissimi.
    ..Domani visitate il mio blog…:)

    P.S.: io non sono il sig. Ettore Di Giovanni..che non è nemmeno quello della catena di pizzerie..

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