Stando a quanto si legge, sul significato della candidatura di Ignazio Marino alla guida del Pd siamo stati troppo ottimisti. Il senatore-medico-testamentistabiologico è infatti un dichiaratore a raffica che, a quanto risulta, non prende neanche la mira.
Guardiamo il lato positivo della cosa: grazie a lui sappiamo esattamente di cosa il Pd non ha bisogno.
Ha detto una grandissima stronz…a volte occorrebbe pensare prima di parlare.
Ecco la famosa ciambella di salvataggio per Silvio preconizzata da Travaglio. Una ciambellina, d’accordo, commisurata alla qualità di chi la lancia, ma pur sempre ciambella. Ora, quando uno dice che si scelgono “gli uomini nuovi” sul catalogo della Vestro e puntando il dito a occhi chiusi, ha forse torto? C’è da essere così ottimisti nonostante le evidenze?
E aggiungerei che con questa uscita infelicissima, la povera Serracchiani e il suo “Franceschini perché mi sta simpatico” ne escono a testa alta.
Dai che ora arriva Beppe Grillo, quale miglior posto per un comico (comico?).
No, Grillo è troppo vivace. Loro li vogliono già lavorati dall’imbalsamatore.
Ah, ma è vero! Io pensavo che fosse una battuta.
[…] e soprattutto non ha raggiunto nessuna carica di livello all’interno del Pd. Credo che l’uscita di Marino sia fuori luogo perché frutto di una pulsione dichiaratoria che ha molto a che vedere […]