La cena delle beffe

Compitino del giorno.

Leggere questo articolo del magistrato Livio Pepino.

Chiedersi se è normale che un giudice della Corte costituzionale, alla vigilia della decisione della Corte sul Lodo Alfano, inviti a cena Berlusconi (convinto ispiratore del provvedimento) e il ministro della Giustizia (che ha addirittura dato il proprio nome al provvedimento stesso).

Rispondersi che sì, lo è. In fondo non c’era neanche una escort al tavolo presidenziale.

Comprare un biglietto di sola andata per un qualsiasi paese straniero.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

4 commenti su “La cena delle beffe”

  1. In questi giorni svolgerei di buon grado l’ultima parte del compitino. La mia solita ventata di pessimismo. Passerà, purtroppo.
    P. S. Gery, ti ringrazio per non aver trascurato il macroscopico esempio del finanziere Madoff. Ogni tanto è bene avere un termine di paragone tra due mondi antitetici. Ossia tra noi e il resto (la maggioranza) del mondo civile. E provare ad arrossire, se ancora ne siamo capaci.

  2. Io spero solo che l’affare (il termine non è peregrino) Bari e papi varie non si sgonfi nel breve respiro di un G8. Che non si colgano secondo convenienza le parole (sagge e in buonafede, sono convinto) di Napolitano. Sarebbe stata carta inutile e fiato sprecato. Soprattutto per il gruppo dell’Espresso e per quanti ci hanno creduto.

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