di Fabio Casano
Io preferisco le storie che parlano sentimenti. Sentimenti duri come le pietre, che nemmeno il tempo, il caso, la volontà degli altri riescono a scheggiare.
Mi piace la schiettezza di Bianciardi, la lucida disperazione di Fenoglio, il senso di vuoto allo stomaco che mi ha lasciato “La Storia” di Elsa Morante.
Mi piacciono i personaggi che possiedono una propria dignità mentre vanno al patibolo (in senso figurato), gli eroi infelici, le donne complicate, i ragazzi tormentati.
Mi piacciono i personaggi di Fiesta. Mi piace l’amore non detto, la dignità silenziosa, la ricerca della felicità.
Mi piacciono le storie di Jorge Amado: poche righe e sono in un nuovo mondo. Mi piace il suo sarcasmo, la magia, l’amara irrealtà.
Mi piacciono quelle storie in cui i personaggi non parlano tanto, ma quando finisce il racconto, ti accorgi che è passata una vita.
Mi piace Carver, la sua quotidianità, così ordinaria, ma così drammatica allo stesso tempo. Pagherei miliardi pur di bere anis alla stazione di “ Colline come Elefanti Bianchi”.
Mi piacciono le storie che parlano di viaggi, di strade, di nuovi posti, alcuni dei quali non esisteranno mai, tranne che nei nostri cuori.
Kerouak, ma anche William Least Heat Moon che con le sue strade blu ha creato una nuova geografia della mia anima. E anche il vecchio Borges, con il suo “Aleph”.
Mi piacciono le storie in cui si parla di musica, e anche se non si parla di musica assomigliano a quelle canzoni che, quando finiscono ti ritrovi a canticchiare sotto la doccia.
Mi piace essere il re delle classifiche d’ogni genere come il Ray di “ Alta Fedeltà” di Hornby, il verificatore dei fatti di una rivista radical chic nelle “Mille luci di New York” di Jay McInerney, l’adolescente tormentato che ritorna a casa per le vacanze di Natale in “ Meno di Zero” di Brett Easton Ellis.
Mi piace l’assolo di sassofono alla Ornette Coleman, che fa da sottofondo a “ Il Giovane Holden”.
Mi piace sapere che per ogni storia che leggo, ne restano milioni ancora da scoprire e che non basterà tutta la vita a conoscerle tutte…
Mi è piaciuto leggere questo post.
Gusto, sensibilità e… suggerimenti letterari.
Merci!
Ma bravo! Fabio.
Certo non ci hai infilato Murakami e questo mi ha addolorato PROFONDAMENTE!
Ma il sassofono di Coleman si è fatto unguento.
Ps: Che gusti!! complimenti.
Che dire?
Grazie…
Mi vien voglia di scrivere un elenco simile, chissà cosa ci infilerei
A questo punto diventa interessante un altro elenco. Cosa NON interessa.
Sì, è un’ottima idea.
Ma come stai?? Sei prp fusooooooooooooo!!!!!!