Dice Mara:
“E’ venuto Benigni a Ginevra con il suo spettacolo Tutto Dante. Da buona italiana “colta” non potevo mancare, c’era la sala gremita. La prima parte dello spettacolo è stata uno sproloquio infinito su Berlusconi e sulle sue ultime apparizioni in pubblico, Abruzzo compreso. Finalmente è arrivata la parte annunciata: il commento e la lettura del V canto dell’Inferno. Ben fatto devo dire, tanti gli spunti di riflessione, anche se resto una fedele del Sapegno.
Mi chiedo: è possibile che non si possa fare a meno di parlare di questo individuo? Vivo all’estero da troppo ormai e non mi rendo più conto della tragedia in cui vive l’Italia? Puoi spiegarmi questo fenomeno? È possibile che l’opposizione latitante possa solo parlare di lui e di ciò che fa o dice? Se poi ci si mette anche la cultura, allora siamo veramente nella merde.
There is only one thing in the world worse than being talked about, and that is not being talked about. Oscar Wilde”
Maledetto Wilde, hai vinto anche stavolta.
Cl.R.
Tempo fa ho seguito la lettura della Divina Commedia fatta da Vittorio Sermonti.
L’ho trovata più avvincente di quella di Benigni.
E anche quella legata agli spunti dell’attualità.
Pag. 17 Repubblica. Titolo “In campo troniste, veline e letteronze.. arrivano i volti nuovi di Silvio”.
L’erezione europea.
Concordo con Mara. Anche a Benigni come a tanti altri “ossessionati” gioverebbe trascorrere un periodo in una comunità di recupero.
Che poi si tratta della necessità di avere un bersaglio. Per il momento c’è Silvio ma siamo pronti a sparare sul prossimo.
C’è una buona dose di autocommiserazione.
Timida considerazione circa la nuova veste del blog. Sarò resistente ai cambiamenti ma preferisco un unico post, è uno spazio più raccolto e compatto. Così si rischia la dispersione e confusione di idee. E’ senz’altro l’età che avanza. Chiedo perdono.
Perdono, ho risposto a Silvia in un altro post
Cl.R.
Perdonata, Silvia.
Dissento moderatamente: a me piace così. Più argomenti garantiscono maggiori stimoli e in qualche modo accompagnano la giornata.
Per Benigni, La Divina Commedia e Berlusconi sono due classici da repertorio. D’altra parte, un presidente del Consiglio che offra così sovente il fianco allo scherno, credo (ma vi prego, smentitemi se ignoro) non si era mai visto. Mi indispongono invece terribilmente i siparietti in cui spesso cadono i nostri politici di sinistra, propagandisti dell’antiberlusconesimo, e raramente di una opposizione matura, propositiva, concreta. Se lo sbeffeggiamento viene da un attore comico, di sinistra dichiarata, ma non ancora politico di professione, lasciamolo fare…molte testate internazioni hanno i fari puntati sulle vicende italiane, non certo per merito/colpa di Benigni.
con permesso, torno a caricare la lavastoviglie