Il perimetro della crisi

La vignetta è di Gianni Allegra
La vignetta è di Gianni Allegra

Reduce da una missione lavorativa al Nord, mi corre l’obbligo di aggiornarvi sulle due parole, una figlia dell’altra, che ho sentito con maggior frequenza: riperimetrazione e perimetro. E dire che non ho frequentato esperti di geometria né scienziati (a meno che il mangiare bene non sia considerato una scienza).
Il perimetro di cui ormai  so tutto è quello aziendale, e la riperimetrazione altro non è che un’arma dei consigli di amministrazione contro quel nemico invisibile e velenoso che è la crisi, anzi La Crisi.
Per metafora, se la casa è troppo grande e dispendiosa si alzano nuovi muri e quel che resta fuori si parcellizza e si vende (o si affitta). Il problema è che insieme alle nuove stanze, frutto dell’espediente architettonico, si cedono anche gli occupanti.
La storia ci insegna che alle crisi ci si avvicina con passi lenti e occhi bendati. Solo alla fine ci si rende conto che non era il gioco della “mosca cieca”, ma una brutta realtà. Oggi i nostri perimetri si accorciano da un giorno all’altro. Saggezza imporrebbe che si imparasse per tempo a stare più stretti e scomodi (ma dentro il perimetro). Invece ci si ostina a progettare, per vizio e ideologia, nuove verande abusive sperando in un’inutile sanatoria.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

16 commenti su “Il perimetro della crisi”

  1. Io però credo che la riperimetrazione sia spesso una scusa per stringere la cinghia dei pantaloni altrui.

  2. Abitavo a Baida in una casa ristrutturata con amore e anni di sacrifici. Una mattina, intorno alle cinque, sento dei rumori. Provenivano dal tetto. Esco di corsa e cosa vedo? Una squadra di operai composta dal padrone di casa del mio vicino, parenti e affini che stava velocemente ascendendo un muro per un intero piano. “Scusate ma cosa state facendo?” Chiedo urlando educatamente. Trascuro i particolari e vado subito al sodo: non abito più a Baida.

  3. Se ho capito bene riperimetrazione è un modo diverso per dire licenziamento. Cambia la forma resta il contenuto.
    E’ un mondo difficile.

  4. Non proprio, Silvia. Anche perché non riguarda i singoli, ma intere aziende. E’ un sistema che prevede cessioni, accorpamenti e purtroppo anche qualche posto di lavoro in meno. Ovviamente non approvo, semplicemente mi preparo.

  5. L’unica riperimetrazione a cui vorrei assistere in questo momento è quella del buon senso e del rispetto nei confronti del terremoto in Abruzzo. Mi auguro di non dover assitere alle solite spettacolarizzazioni Vesp(as)iane, agli sciacallaggi di Fede e alle gossippate di Studio Aperto.
    Ha ragione Berlusconi questa volta (non credevo lo avrei mai detto), «non è il momento di dare luogo a discussioni: adesso bisogna reagire con i fatti e con l’azione. Quando avremo sistemato tutte le cose, si potrà cominciare a discutere sulla prevedibilità o meno di questi terremoti».
    Scusa Gery se ho parafrasato il senso del tuo post di oggi, ma sono annichilita di fronte alle immagini di questa catastrofe, e faccio una gran fatica a lavorare e pensare.

  6. Cara Contessa,
    è un mondo di pazzi… anche il podio.
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    “UNO MATTINA”, ELEONORA DANIELE: “LA PREGO, MI RACCONTI LA SUA DISPERAZIONE…”
    CUCUZZA INTERVISTA UNO SFOLLATO: “MI SCUSI, LA DEVO INTERROMPERE SUL PIù BELLO”
    IL PRIMO AD ARRIVARE SULLA NOTIZIA REPUBBLICA.IT (3,30 H), DAGOSPIA (3,48 H), CORRIERE.IT (6,30 H), IL TG5 ALLE 8 MANDA IN ONDA UN SERVIZIO…

  7. Bravissima Contessa,non solo io, ma tutta L’Italia ti da ragione.E’ rimasto indietro solo qualche di pietrino che chiede un dibattito in Parlamento.A mio parere come codice etico si dovrebbe evitare, almeno a caldo, di intevistare i cittadini colpiti dai tragici eventi e sopratutto, come sicuramente accadra’,le finte riprese in diretta ricostruite .Io essendo molto anziano ho vissuto attivamente il terremoto del 68 ed alle vote mi sentivo nauseato quando si allestivano scene per cinematografare i luoghi della tagedia con comparse del luogo miseramente pagate.

  8. Vi consiglio di vedere e, se possibile ,commentare un bellissima fotografia publicata sulla prima pagina di Republica dove si vede un uomo e un cane che lavorano per salvare vite umane.Questa foto mi fa conciiare con il sano giornalismo e rende omaggio al rischioso lavoro dei soccorritori.

  9. @C. Ma è tutto vero? Non voglio crederci.

    @D’Artagnan: Sarebbe bello se per una volta (questa) ci si potesse comportare come gli americani, quando di fronte agli eventi più tragici e devastanti si stringono attorno al loro leader e si trasformano in unico grande paese.
    E questo, anche prima di Obama…

  10. Cara Contessa sei stata immediatamente accontetata.Ti trascrivo una recente dichiarazione del P.D.:Siamo a disposizione oggi tutti siamo lo Stato.

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