E’ di pelle e giace nel mio armadio da almeno un anno. E’ un giubbottino rosa, di quelli leggeri, da primavera. Quando lo indossai tutti mi dissero: “Bene, finalmente ti sei convertita! “ Oddio che ho fatto? Ho pensato. E in effetti sotto il giubbotto un paio di pantaloni neri marcavano un’appartenenza calcistica che andava sfatata subito. L’indomani indossai i miei pantaloni blu con una maglietta rossa. E tutti a dirmi: “Io non mi vestirei così. Con le ultime brutte figure che avete fatto…”.
Vivere a Palermo da etnea significa subire uno sfottò continuo nel caso di sconfitta. Quando il Catania perse 5 ad uno, per mesi, dal barista al parrucchiere, mi salutarono con il palmo aperto. Significa sentirsi dire che Zenga è peggio di Ballardini. Significa non capire nulla di calcio e pur tuttavia sapere chi è Fontana, chi è Canzonieri e chi è Mascara. E so anche chi è Amelia.
I muri di Palermo sono pieni di inviti ai catanesi. Ovunque vengono mandati a quel paese con una buona dose di epiteti non proprio edificanti. Conosco palermitani, con laurea, che pur di vedere soffrire i catanesi venderebbero la propria madre. Ci sono professionisti catanesi che farebbero altrettanto. Vivere da etnea a Palermo significa sentirsi dire, in una pessima imitazione della cantilena: “Io ho un sacco di amici a Catania… Siete più avanti di noi, siete simpatici… Pensa: il mio migliore amico è di Catania e addirittura una volta sono stato fidanzato con una delle tue parti”. Sconvolgente.
Così domenica, io e altre “extracomunitarie” trasferite da anni nel capoluogo (chi per amore, chi per lavoro) andremo al Barbera. Abbiamo già il posto in tribuna e ci mescoleremo tra la folla sperando di non essere additate al pubblico ludibrio. Nel caso di vittoria catanese esulteremo in modo discreto. In caso contrario mal celeremo il nostro disappunto.
Abbiamo già scelto il look. Indosseremo capi e accessori rigorosamente rosa, nero, rosso e blu. Forse ci arresteranno per policromia azzardata.
Forza Palermo.
Forza Cinzia.
Sai la stima che ho per te, ma domani per due ore tra noi ci sarà guerra…
chinonsaltaècatanesechinonsaltaècatanesechinonsaltaècatanese…
Non basterà il tutore che in questi giorni mi immobilizza un ginocchio malconcio (no, non sono caduta dai tacchi!) ad impedirmi di partecipare all’atteso derby con passione e fede rosanero incrollabili. Specie adesso che ho conosciuto Miccoli. Beh, conosciuto… la scena è più o meno questa: pomeriggio, io cammino per strada (Ah, che bei tempi!), destinazione hair stylist, i nostri sguardi si incrociano per un attimo, mi fermo ed esclamo “Ma… ma, sei tu! Sei Miccoli”!? Lui sorride dal basso del suo metro e sessanta scarsi e risponde “eh… si”! Ed io, in preda ad una strana euforia che spazza via ogni forma di pudore e dignità, gli urlo “ehi, mi raccomando domenica col Catania… Pensaci tu”! E lui, tra l’imbarazzo e la voglia di non deludermi (perchè lui è buono!) mi ha risposto “si, lo so.. lo so”. Ed io gli credo. Ci penserà Miccoli.
Per Cinzia: con la giacca di pelle rosa meglio un bel denim stone washed, magari bootcut, e una t-shirt bianca really minimal. Eviterà qualsiasi azzardo, dia retta.
Contessa, se me lo diceva prima, del suo commento avrei fatto un post. Rido ancora.
Un altro? Caro Gery, devo ancora riprendermi dal mio esordio di qualche giorno fa! Merci… e FORZA PALERMOOOO!
Cara Contessa,
intanto mi dispiace per il tutore e le auguro che tutto si risolva presto, bene e torni più “taccuta” di prima.
La ringrazio per i consigli anche se non ho idea cosa sia il denim stone washed. Ma se lo dice lei prometto che lunedì andrò ad informarmi e acquistarlo.
Lunedì però. Perchè domani sarò rigorosamente hard look blu and red strong in the Barbera.
E poi.. vogliamo mettere Zenga con Miccoli???!!!
@cinzia:mi piace un sacco leggere le tue cose!
Grazie Faguni.. troppo buona. Grazie davvero. Assicuro te e l’umanità tutta che non ho alcuna velleità. Gery mi offre uno spazio e così, ogni tanto, mi diverto. Di questo, anche a nome della mia famiglia, lo ringrazio molto.
Ma quale velleità!
Scrivi bene e sei così solare e ironica e leggera.
Ma grazie a te!
Grazie.. solare, ironica e leggera sono dei complimenti bellissimi.
Grazie davvero.
Io sono convinta che c’è sempre il lato comico delle cose. Mi ostino a vivere con ironia anche le cose più tragiche e brutte perchè tanto sono immodificabili e quindi tanto vale riderci su. E poi ridere (anche e soprattutto di se stessi) è una delle cose più belle.
Contessa, non ci ha detto com’era vestito Miccoli.
Ho messo mezzo nick e mezza mail. Che, tutto intero, non esiste.
Si capisce che mi sono svegliata ora.
Cara Abbattiamo@libero.it, cosa vuole che le dica… Accecata com’ero da quel sorriso complice, ho potuto notare soltanto che, sfidando il freddo gelido, non indossava un capospalla ma soltanto una maglia nera slim girocollo (non credo cachemire, però), un denim chiaro molto stretto che ben evidenziava i polpacci tatuati, una sneaker bianca. E quel sopracciglio sfregiato ad arte… Un ragazzo semplice, insomma!
@La Contessa, definire Miccoli un ragazzo semplice…comunque ritengo che abbiano più allure Mattia Cassani o Federico Balzaretti…a quanto ho capito dalle chiacchiere delle mie vicine di posto, riscuotono molto successo.
Lei cosa ne pensa?
Io una volta ho incontrato Del Piero. All’aeroporto di Fiumicino. Io aspettavo il taxi. Lui indossava se stesso. E’ stato un attimo: i nostri sguardi si sono incrociati per poi lasciarsi temo per sempre. Ma qualcosa mi dice che ogni tanto ripensa a quella donna che per guardare lui cadde rovinosamente.
Senza giri di parole possiamo dire serenamente che Miccoli è un tascione?
@Gianni Allegra
Pienamente d’accordo.. ma quando tira certe punizioni mi sembra Lord Brummell
@Cinzia.
Una volta ho incontrato Moana Pozzi a Fiumicino.
Dicono che il suo ultimo pensiero prima di morire è stato per quel misterioso ragazzo che sbavava dietro le sue chilometriche gambe nella sala partenze nazionali…
Aggiornamento delle 12.45
mi sto portando verso lo Stadio.
@ Contessa che cosa è la sneaker???
magari ce l’ho a casa e non lo so..
@Fabio da un intellettuale come lei…
@cinzia, quasi certamente ne sta indossando un paio (o almeno lo spero) e non lo sa: è una normalissima scarpa da ginnastica, da “tempo libero”. Adatta alla circostanza che si appresta a vivere, utile soprattutto per fuggire sveltamente dopo la sonora sconfitta del Catania a cui ha deciso di assistere. Contenta lei!
@Fabio. Balzaretti e Cassani, bellini, bravi, tanto cuore e spirito di sacrificio, ma lo sguardo “posseduto” di Miccoli non ha confronti. E comunque, se altro deve essere, meglio Amelia!
Contessa, lei è grande!
che strano silenzio… mmhhh
Mi faccio l abbonamento. Non voglio piùo perdermi una partita del Palermo. Brigettebardo bardò bardò!!!!! Contessa con quelle scarpe ci andai!!
ah, ah ah!!
BRIGITTE BARDOT, BARDOT…
Buonasera, la signora mi ha pregato di riferire che a causa di una forte emicrania non potrà commentare ulteriormente la partita oggetto del post di oggi. Si scusa e augura a tutti i catanesi di godere appieno del momento unico e decisamente irripetibile che li ha visti protagonisti in questa giornata. Con permesso.
A e i o ù uppisilon
Ma siete meglio della curva nord!
…Vero amico charlie brown..
Caro Ambrogio mi saluti la contessa. Sono certa che questa sera mangerà quattro salti in padella.
Faccio quattro chiacchere con quattro amiche
ahahahah
troppo simpatici i vs post… tutti quanti…
Cinzia ti sei data allo sport??? e da quando??? Quante cose ho ancora da scoprire???
Dall’alto della mia sportività dichiaro chiuso l’argomento.
Cinzia quanto ti capisco e comprendo…sai da cittadina peloritana che vive nella Conca d’Oro da nove anni, tutta la mia solidarietà. Ma almeno questa volta puoi salutare anche tu, se lo vorrai; tutte le dita della mano aperte, tranne il pollice: 4a0 è un bel risultato.
Mentre io? Neppure la squadra ho più in serie A. Domenica scorsa ha vinto contro il Rosarno mi pare(massimo rispetto per la cittadina calabra), ma sempre una rispettabilissima squadra di serie D, è. A differenza tua, cara mi corregionale della Sicilia Orientale, io le scritte sui muri palermitani poco edificanti per i messinesi…me le risparmio. In compenso, tanti cari amici buontemponi della Sicilia Occidentale, tra il serio ed il faceto, sostengono che bisognerebbe mettere la frontiera a Santo Stefano di Camastra. Tu’mmaigini?! (spero sia corretto il vernacolo) si dice a Palermo…ma questa città è bella. E’ bella nel suo essere caotica, problematica (con o senza targhe alterne, o Ztl che siano), a volte individualista: ma sempre capace di sedurre e sorprendere. In fondo qua è come se la similitudine non fosse soltanto concentrata, ma addirittura esaltata e sempre in bilico tra il bene ed il male. Così è la vita. E tutti siamo siciliani.
Io credevo che Magazù fosse uno pseudonimo e invece è vero come il mio cognome.
Scusate, qualcuno mi dice cosa ha fatto oggi il Palermo? E il Catania?