Sono un consumatore bulimico di radio. E quando l’amico Giovanni Villino mi ha invitato ad approfondire l’argomento Music Control, mi sono trovato spiazzato. Non sapevo cosa fosse questa roba: così mi sono documentato.
Ci ho messo poco per apprendere che MC è un sistema di rilevamento di passaggi radiofonici di un brano musicale che monitorizza centinaia di radio e televisioni in mezzo mondo. E’ basato su un complesso meccanismo elettronico e vede tra i suoi clienti i boss dell’industria musicale.
Sulla base dei risultati di questa “indagine” si stilano le classifiche, i preziosi elenchi dei brani più ascoltati.
E qui si inceppa il meccanismo logico.
Come può una classifica essere attendibile se basata non sui gusti reali del pubblico, ma sulle scelte dei direttori artistici delle emittenti? Non è un mistero infatti che le scalette di ogni singolo programma di ogni singolo network radiofonico sono stabilite dai singoli direttori. A ciò si aggiunga che, come ogni radioascoltatore attento può verificare, molti passaggi musicali sono strettamente legati a ben altri passaggi, quelli pubblicitari: moneta sonante, si diceva una volta.
Ecco spiegato perché, ad esempio, la vostra radio preferita trasmette nell’arco di tutta la giornata al massimo 40-50 canzoni: sempre le stesse.
Morale: una classifica basata sulle scelte di pochi non è una classifica di gradimento. E’ un elenco della spesa.