E’ una tessera che fa il giornalista? Esiste un patentino che dà la facoltà di raccontare quel che accade? Sicuramente no. Eppure il direttore antimafia di Telejato, Pino Maniaci, è stato mandato a processo per esercizio abusivo della professione. Personaggio controverso e indubbiamente coraggioso, Maniaci è stato più volte minacciato da Cosa Nostra, ma ha continuato a mandare in onda dalla sua piccola emittente televisiva servizi contro boss, malaffare e scempi vari. Opera che gli è valsa una tessera onoraria dell’Unione cronisti.
Ci sarà di certo qualche cavillo che giustifica l’azione giudiziaria, ma ci si dimentica troppo spesso che è con l’uso di argomenti sottili e capziosi che si demoliscono molte verità.
Non voglio difendere Maniaci, lui si difende benissimo da solo, vorrei solo che qualcuno (autorità giudiziaria, Ordine dei giornalisti, Assostampa, Gruppo Tnt o commissario Maigret) avviasse una verifica sull’attività di moltissimi altri giornalisti siciliani. Tripli, quadrupli incarichi moralmente riprovevoli, cecità colpevoli, connivenze, strangolamenti dei fatti, genuflessioni imbarazzanti: tutto ciò con regolare tessera.