La Corte europea per i diritti dell’uomo ha stabilito che i siti web sono responsabili dei post anonimi offensivi. La decisione aggiunge confusione in un campo sul quale, nel 2010, era entrata a gamba tesa la Cassazione stabilendo che in caso di contenuti diffamatori, il regime di responsabilità previsto per il proprietario del sito web è diverso da quello previsto per il direttore di una testata giornalistica: infatti su internet, secondo i giudici, vi è un alto tasso di interazione e di velocità che rende impossibile la gestione e controllo dei contenuti.
Ora la Corte di Strasburgo dice invece che il portale è pienamente responsabile, specialmente in quei siti in cui è attiva la moderazione dei commenti. Ciò ci consegna il seguente paradosso: più controlli, più sei colpevole, perché ti assumi la responsabilità di ciò che hai lasciato passare. Se invece te ne freghi, vivi felice.