Tra le pochissime cose che guardo in tv ci sono i quiz del tardo pomeriggio. Quest’anno mi era piaciuto “Avanti un altro”, molto più de “L’eredità” (a parte il gioco finale). Attendevo con curiosità il nuovo programma di Gerry Scotti, “The money drop”, e dopo le prime puntate mi devo ritenere insoddisfatto.
Il quiz è un contenitore di tempi morti, riempiti da replay insopportabili che riproducono la finta felicità dei concorrenti. E i concorrenti sono la parte più debole dell’intero format. Si chiede loro non tanto di rispondere alle domande, ma di essere interpreti, di recitare, di dare al gioco il ritmo che non c’è. E poi gli stacchetti in ritardo e i farraginosi movimenti di camera non aiutano il povero conduttore a tenere sveglio il pubblico che rischia di appisolarsi prima di cena.
Insomma il programma è lento e noioso, almeno in questa versione (è molto probabile, oltre che auspicabile, un aggiustamento in corsa).
E’ vero, dopo il quiz di Bonolis era difficile trovarne uno altrettanto scoppiettante, ma al momento Gerry Scotti e compagni è come se non fossero nemmeno scesi in campo.