La sveltina su Facebook

falegname

L’Italia sarebbe un Paese migliore se ognuno facesse SOLO quello che sa fare. E null’altro.

Ho scritto questa frase sui social e qui voglio spiegare meglio, avendo qualche riga in più a disposizione.
Per convergenza astrale, in seguito alle rivoluzioni economiche e alle conseguenti evoluzioni del mercato del lavoro, abbiamo tutti imparato a lavorare in modo diverso. Nel mio piccolo mi ero portato avanti e avevo cambiato regime, non senza correre rischi, qualche anno prima dei capovolgimenti della New Economy, ma questo non è importante. Importante è invece l’effetto che la crisi ha avuto su una fetta del mondo produttivo. Improvvisazione, mancanza di concentrazione, dilettantismo dilagante: molti si sono reinventati qualcun altro o qualcos’altro senza pensare che era il proprio talento quello che dovevano mettere a buon frutto. Non dovevano far altro che assecondare un’inclinazione. E invece hanno assecondato l’onanismo da tastiera. Il web infatti, a parte i grandi meriti di cui sappiamo, è stato anche un catalizzatore organico di cazzate.
Pensiero diffuso: siccome su internet io posso avere la stessa visibilità di Barak Obama (digito ergo sum) perché non devo parlare come Barak Obama? Da lì, il baratro. Continua a leggere La sveltina su Facebook