C’è un filo che unisce il leader della lega Nord Matteo Salvini con Luisa La Colla, consigliere comunale pd di Palermo. Non è ovviamente l’appartenenza politica, né la condivisione di un ideale. È quella che chiameremo la strategia del trampolino.
Funziona così. Agguantato un drammatico fatto di peso internazionale, lo si usa per prendere slancio saltando sempre più in alto in modo da centrare, grazie ad esso, l’obiettivo dei cazzi propri. Più praticamente, si cavalca un evento immenso per dar volume a particolarismi.
Così, fatte le dovute proporzioni, Salvini ha usato le stragi di Bruxelles per ribadire le sue minuscole tesi anti-immigrati, mentre La Colla si è ricollegata al terribile incidente stradale in Spagna per imbastire una campagna sul presunto superlavoro degli autisti dell’Amat.
Eccola quindi, la strategia del trampolino. Richiede coraggio, tanto coraggio, e una buona dose di equilibrismo logico. Rincorsa sulla notizia, molleggio sul suo impiego, e tuffo nell’ambito dei propri limitati interessi.
L’effetto non è scontato. Nel nostro caso, ad esempio, Salvini fa piangere mentre La Colla fa scassare dalle risate.