di Tony Gaudesi
Una notizia può essere servita in molti modi, tagliata in svariate maniere, inquadrata dal suo profilo più accattivante. Spacciare una retromarcia per un prodigioso balzo in avanti, vestire Caporetto da Vittorio Veneto è però tutt’altra cosa: roba da discepoli di Harry Potter più che da giornalisti seri. E’ successo nei giorni scorsi con l’annuncio del restyling di Leggo, il pioniere della free press italiana, distribuito gratuitamente da Bari in su, che – hanno sottolineato con enfasi qualche quotidiano e telegiornale – “si rifà il trucco e raddoppia pagine e contenuti, a partire dal web”. Bello, bellissimo. Peccato che lo strombazzato rilancio passi sul cadavere di 13 edizioni locali (Napoli, Firenze. Bologna, Napoli, Venezia, solo per citarne alcune), tagli migliaia e migliaia di copie e spalanchi il tunnel della cassa integrazione per dodici giornalisti. Fatti, questi, appena accennati – e non da tutti – tra una sviolinata e l’altra per casa Caltagirone (l’editore del giornale). Continua a leggere “Leggo” rilancia, anzi dimezza