C’è un grande equivoco sulla riforma della giustizia e, nello specifico, sulla questione della prescrizione breve. Diceva ieri sera Giuliano Ferrara: è giusto che un premier debba poter governare senza che i magistrati gli mettano i bastoni tra le ruote perché è fondamentale che porti a termine il ruolo che gli elettori gli hanno dato.
Giusto. Ferrara però glissa sul fatto che le norme portate avanti da questo governo non salvano il Berlusconi premier, ma il Berlusconi cittadino, che è ben altra cosa. In questo modo c’è il rischio che si infranga un principio fondamentale, non scritto e violato quotidianamente dalle Alpi al canale di Sicilia: quello del rispetto dell’intelligenza altrui.