Sono sante canzonette

Paolo BonolisErano rimaste solo le canzonette. Il Vaticano si era espresso su tutto: famiglia, politica, presente, economia, futuro, astrofisica, letteratura, cinema, beghe condominiali, carovita, giornali, storia, crimini, giovani, morte, sopravvivenza, malati che non vogliono vivere, viventi che non vogliono ammalarsi, guerra, martiri, sesso e altro enciclopedicamente vagheggiando.
Ora la pulsione (re)censoria dei porporati che si spinge oltre la soglia del tempio dell’italica leggerezza umana, cioè il teatro Ariston di Sanremo, ci conferma che alla presunzione degli uomini “in missione per conto di Dio” non c’è argine.
Se, sul foglio della Santa Sede (e sulle sue fotocopie), si arriva a discettare  a proposito della liceità dei messaggi del Festival della canzone italiana e dei suoi contenuti, il segnale è allarmante.
Vuol dire che serve un Bonolis anche dalle parti di Piazza San Pietro.

Sanremo e la pancia degli italiani

La vignetta è di Gianni Allegra
La vignetta è di Gianni Allegra

Prima di cadere in un sonno geriatrico da divano, sono riuscito a prendere qualche appunto sulla prima puntata del Festival di Sanremo. Già il fatto che un nottambulo (come me) si addormenti davanti alla tv è di per sé un giudizio. Comunque…
Bonolis e Laurenti. Funzionano meglio nella pubblicità del caffè.
Roberto Benigni. L’intervento è stiracchiato, ma il parallelismo tra Mina e Berlusconi è geniale. E la lettera di Oscar Wilde è sublime.
Dolcenera. Il testo più facile da imparare: otto-nove parole in tutto.
Fausto Leali. Premio retorica per il Terzo Millennio.
Tricarico. “Sono cane, canissimo”, parole sue.
Marco Carta. Il frutto di un cambio merce con Maria De Filippi. Si aspettano (e si temono) i saldi…
Patty Pravo. Abbandona l’armonia, distratta da un pensiero: il bando d’appalto per il restauro dell’ultimo centimetro quadrato di viso.
Miguel D’Escoto, presidente dell’Assemblea generale Onu. Che impressione sentirlo doppiato da Prodi.
Al Bano. “L’amore è sempre amore”. Al Bano è sempre Al Bano. Purtroppo.

P.S. La vignetta di Gianni Allegra non è in tema col post, ma è talmente bella che andava pubblicata subito.