Tra le cose che ho letto a favore di Celentano – poche a dire il vero – ci sono alcuni equivoci travestiti da argomenti: un artista deve aprire gli occhi al mondo; finalmente qualcuno ha parlato chiaro; però canta benissimo.
Oppongo una manciata di obiezioni a buon mercato.
1) Un artista non è un mahatma.
2) Un mahatma usualmente non parla dal palco dell’Ariston.
3) Il palco dell’Ariston è il trampolino della canzone italiana.
4) La canzone italiana non c’entra un tubo con i giornali cattolici.
5) I giornali cattolici fanno il loro mestiere e non gli si può chiedere di fare i giornali di Bingo Bongo.
6) Bingo Bongo parlava la lingua degli animali e non quella di Celentano.
7) Celentano ha dato sfogo alle sue pulsioni senza il filtro dell’arte.
8) L’arte è una cosa seria.
9) La serietà impone scelte e mal si concilia con l’insulto a ruota libera.
10) A ruota libera – a parte pochi eletti dotati di grande saggezza – vanno i gli pseudo (intellettuali, politici, giornalisti): almeno durante il Festival di Sanremo lasciateci cantare.