Le cose cambiano, lo sappiamo bene anche se ce lo diciamo raramente. Questo blog ha più di sedici anni (è più vicino ai diciassette) ed è una sorta di creatura che ho sempre cercato di trattare bene, anche perché grazie ai contenuti di queste pagine ho cambiato vita e/o lavoro almeno quattro volte.
Le cose cambiano, dicevo. Negli ultimi tempi, direi a partire dalla pandemia, ho notato che in molti lettori c’è l’esigenza di trovare qualcosa di più sostanzioso da leggere: come se non sempre la rapidità di un post potesse soddisfare la curiosità di chi ama il confronto, di chi coltiva il miracolo della curiosità. Analizzando i dati (ci sono vari strumenti per capire gradimento, distrazioni, insofferenze, eccetera) mi sono accorto che alcuni dei post più lunghi, quelli che richiedono un tempo di lettura superiore ai due minuti, sono quelli che restano tra i più graditi: restano, nel senso che c’è chi torna a leggerli, chi ci inciampa più volentieri.
Non l’avrei mai detto sino a quattro anni fa: la rapidità di esecuzione è uno dei pilastri della comunicazione via web, anche se nel blog c’è molto materiale che arriva dalla carta, dal teatro, dalla radio, dalla tv.
Per questo ho deciso di creare una sezione “long form” che troverete nelle “categorie” (qui a sinistra) nella quale sono raccolti questi contenuti di maggiore approfondimento, o semplicemente meno brevi.
Inoltre, presto, molti di questi post diverranno podcast in modo che li possiate ascoltare e non soltanto leggere: un vantaggio per chi ha poco tempo e per chi si annoia in auto, nel traffico o con un compagno di viaggio noioso…
Grazie a tutti e buona lettura.