L’articolo di oggi su La Repubblica Palermo.
Non serve essere esperti d’arte moderna, non è necessario schierarsi pro o contro Orlando, non è determinante scegliere se guardare con gli occhi del turista o del residente per capire che Manifesta 12 ha in sé un messaggio drammaticamente felice in questo momento storico, in questa città. Un messaggio semplice e antico: le diversità sono fondamentali e la loro tutela è l’unica chiave conosciuta per godere di un barlume di felicità. L’arte, che come ci ricorda Camus non esisterebbe se il mondo fosse chiaro, alle nostre latitudini è un antidoto non solo contro le prevaricazioni dei barbari vecchi e nuovi, ma contro i loro vessilli di parole vuote esposti nei cortei virtuali (e non) in cui si celebra la violenza dell’ignoranza. Palermo è da tempo nota al mondo per la sua capacità di integrare il diverso, senza sforzi, come se ci fosse un gene nel corpo della popolazione che si attiva davanti al non uguale e lo ingloba senza annientarlo. Non è un merito, è qualcosa di meglio: è natura, e la politica non c’entra. Quindi godiamoci quest’arte. Ce la meritiamo tutta.