Niente azzurri, per fortuna

bandiera italiana

La rapida eliminazione dell’Italia ai mondiali di calcio del Brasile è stata una fortuna. Passata la rabbia dei primi momenti, una sensazione di serenità mi ha confortato. Con quelle squadre, con quel clima (non solo atmosferico) meglio fuori che dentro. Non potevamo andare da nessuna parte, ammettiamolo. Avevamo una squadretta demotivata, scadente nella tattica, patetica nella preparazione atletica. Il bel calcio è un’altra cosa. Anzi: il calcio (bello o meno bello) è un’altra cosa.
In questi giorni mi sto divertendo con partite vere, in cui i giocatori corrono per novanta minuti e passa, dribblano, rimontano, combattono. In cui lo spettacolo è garantito dalla passione degli atleti. Tutto il contrario di quel che la nostra nazionaluccia ci aveva rifilato: bronci, volti sfatti sin dal primo minuto, gioco inconsistente, noia a go-go.
Che siano sudamericani o europei o africani, i nuovi campioni del mondo non saranno italiani, per questa volta. Ed è vera giustizia, giacché in questo momento non abbiamo la stoffa per competere.
Vedere le lacrime del Costarica o il colpo di reni dell’Olanda significa assistere alla celebrazione del grande sport. Vedere la grinta del Cile o la magia della Colombia significa godere dell’arte del calcio.
Me ne rendo conto solo adesso: gli italiani erano un corpo estraneo in questi Mondiali di lotta e sorprese. Ostentavamo Balotelli quando avremmo fatto meglio a nasconderlo, inanellavamo moduli tattici inefficaci quando avremmo fatto meglio a star zitti e pedalare.
Ora invece è tutta un’altra musica. Comunque vada, sarà una gioia.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

Un commento su “Niente azzurri, per fortuna”

  1. Condivido quanto scevera l’Autore:l’Italia assai modesta è stata
    giustamennte estromessa. Stiamo ammirando un buon calcio, se non altro ricco di passione, grinta, dignità.
    Chi vincerà? Può accadere di tutto. Godiamoci le partite dei
    quarti:viva l’amor proprio

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