Un messaggio dal passato

Non mi manca per niente il vinile. Sono un nostalgico di quelli moderati, cioè mi limito ad ascoltare di tanto in tanto un po’ di vecchiume ma nulla di più: non ci sono ellepi sugli scaffali di casa mia né poster degli Emerson Lake and Palmer alle pareti dello studio.
Però ieri mi è capitato di ascoltare Harvest di Neil Young ed è accaduto quel che mai era accaduto. Sulle note di Out on the weekend mi è mancato un certo fruscio, quel suono di fritto che ha accompagnato l’infanzia mia e di molti miei coetanei. Non mi era successo con Eric Clapton, con i Pink Floyd, con i Deep Purple o con altri dinosauri a 33 giri. Con Harvest di Neil Young sì.
Che sia un messaggio dal passato?
Quasi quasi riabilito, oltre al giradischi, il videoregistratore, il registratore a cassette e il lettore stereo 8.
Così, tanto per non trovarmi impreparato.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

2 commenti su “Un messaggio dal passato”

  1. Ne ricevo in continuazione di questi messaggi. Piu’ mi inoltro nel 2.0 piu’ sento fruscii analogici ovunque. Ad esempio il concerto che ho visto giovedi scorso a Catania. Tale James Taylor…. Niente EFX ne’ pericolose cattedrali di ferro. Ma sapore vero. Tipo lattuga del mio orto

  2. E io che, a causa di un traslocone in vista (di ritorno in sicilia dopo anni vissuti nel profondo nord), ho dovuto portare in discarica registratore a cassette, videoregistratore, stampante, tastiere, decoder satellitare analogico, decoder satellitare digitale… Il digitale ci travolge e l’analogico non lo vuole più nessuno, nemmeno a regalarlo.

    P.s.: gli LP però non li darò via mai e poi mai!

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