C’è un conduttore televisivo che fa il pieno di ascolti nella tv pubblica anche se è arrogante e antipatico e non piace al governo però fa guadagnare molti milioni di euro alla Rai e anzi dà il meglio di sé quando è più attaccato dalla sua stessa azienda, e logica imporrebbe che se proprio non si potesse fare a meno di criticarlo gli si blindasse il contratto in modo da godere per più tempo possibile dei vantaggi economici che procura, e invece l’azienda pubblica se ne libera con un sospiro di sollievo come se rinunciare a un programma di punta fosse un motivo di vanto e nessuno dei burocrati della succitata azienda si preoccupa del danno economico perché si è già trovato il rimedio che come al solito era ben nascosto nelle tasche degli italiani, compensare il mancato introito con un aumento del canone Rai.
fosse la volta buona che non pago più il canone…