Coca e trans

Delle confessioni dell’ex governatore del Lazio c’è un elemento che sta passando come se fosse un dettaglio. L’ammissione da parte del politico di essere un consumatore abituale di cocaina.
Ora, un amministratore pubblico che va a transessuali può essere tollerato, con un certo dispendio di pazienza, almeno fino a quando non apre le porte della politica ai suoi vizi privati.  Ma un amministratore pubblico cocainomane credo che sia un pericolo per la comunità: a parte la famosa capacità di intendere e di volere, resta l’incognita di un possibile ricatto (la droga non si compra negli hard discount).
Quindi sarebbe più socialmente utile parlare di coca che di trans.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

6 commenti su “Coca e trans”

  1. Assolutamente giusto. Credo che bisognerebbe passare al microscopio tutti i provvedimenti di Marrazzo, almeno dell’ultimo anno. L’unica cosa che deve interessare i cittadini non è il comportamento privato dell’uomo pubblico ma il suo possibile effetto sulle sue decisioni a carico della comunità (ricatto, assenza della consapevolezza piena, ecc.)

  2. Bar, hai perfettamente ragione, ma in generale possiamo essere sicuri che le decisioni “a carico della comunità” che ci riguardano siano state prese sempre lucidamente? Che sia questo a determinare lo sfacelo dell’Italia?

  3. Urge fare il narcotest ad una intera classe politica. Che mondo! Ho paura che di lucido si trovino solo gli stipendi.

  4. Già un paio di anni fa,l’udc,sia a Roma,alla Camera,che in Sicilia,all’ars,ha presentato un disegno di legge che avrebbe comportato l’obbligo per i parlamentari di fare il test(quello serio!)antidroga,ovviamente non è mai stato approvato,in sicilia poi c’è chi l’ha considerato lesa maestà…a presiedere l’assemblea c’era un certo Miccichè…

  5. @pirsimona: condivido. Con “assenza di consapevolezza piena”, non mi riferivo agli effetti della coca, ma a quello stato confusionale in cui Marrazzo e quasi tutti i ricattati sembrano precipitare. Per la coca, mi preoccupo di più dell’uso che può farne un anestesista, un tassista o chiunque altro la cui assenza di lucidità ha effetti immediati su chi usufruisce del servizio. Nella politica, per quanto possa essere marcia, almeno ci sono regole democratiche e controbilanciamenti di interessi eterogenei ad attenuare i rischi di danni alla comunità. Sempre che, come detto, non intervenga il ricatto…

  6. Aggiungo: da cittadino del Lazio, sono interessatissimo agli esiti dell’inchiesta, ma dico che Marrazzo è stato un buon amministratore. Non eccezionale, ma buono sì. Da “emigrante” vivo Palermo da racconti o cronache o in occasione delle vacanze: con attenzione pari a sofferenza per lo stato in cui si trova. E so che è una provocazione ai limiti della stupidità, ma direi “meno munnizza e più trans” se può servire… Anche perchè della coca, mi pare non ci sia bisogno…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *