E’ qui la Blogfest?

Blogfest

Alla Blogfest di Riva del Garda, la maggiore adunata italiana di internettiani travestiti da umani, trionfano i giornalisti: Marco Travaglio, Sandro Gilioli, e altri sotto mentite spoglie.
A una prima analisi si potrebbe dire che nel web quel che premia è il contenuto, oppure la protesta (sia Travaglio che Gilioli lavorano per la sinistra). O, come dice il mio amico Tony Siino, che la marmaglia (la definizione è mia ma ne sottende una sua, di uguale valenza) si è definitivamente spostata sui social network. Ergo, i chattisti perditempo vanno su Facebook, mentre sui blog si discute di cose più serie.
Comunque un’analisi non esclude l’altra, in un dilemma che sembra non conoscere sollievo.
Poi vai sul sito della Blogfest, provi a capirci qualcosa e ti riappacifichi con te stesso, sani i tuoi dubbi, torni al tuo orticello di finte certezze.
Infatti nel sito ufficiale della manifestazione ufficiale del più ufficiale sistema di cultura e informazione non ufficiali, scopri che il linguaggio e l’approssimazione sono quelli di un bando della gazzetta ufficiale. In soldoni, non si capisce un tubo.
Gli internettiani travestiti da umani prima o poi devono soccombere davanti alle inarrestabili pulsioni degli umani travestiti da internettiani (che sono ancora la maggioranza).
Alla Blogfest trionfano i giornalisti perchè hanno ancora quel minimo di analogico che li avvicina all’inconcludenza compiuta di un atto semplice: cercare un’informazione, trovarla, spiegare, pretendere di essere chiari. Come sfogliare il vecchio Tuttocittà, consultare la Treccani dalle 48 agili rate, inviare una cartolina ai genitori.
Tutto il contrario del finto modernismo di www.blogfest.it, dove i cinquantenni cinguettano fingendosi ventenni e i ventenni cinguettano altrove.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

21 commenti su “E’ qui la Blogfest?”

  1. Aggiungerei che mi sembra che se la “marmaglia” ha completato la transizione sui social network i blog “superstiti” dovrebbero/potrebbero migliorare sui contenuti (con qualche eccezione).

  2. Mentre si svolgeva il blogfest si teneva il Festival di giornalismo a Ferrara organizzato dalla rivista Internazionale. Per la prima volta gli accrediti sono stati allargati ai bloggers (c’è stata una selezione di qualità) e posso assicurarvi che facevano il loro lavoro a testa alta. Avevano voglia di informare, erano dotati di buone telecamere e pc, e di un ottimo inglese. Non scimimottavano noi giornalisti, facevano a modo loro. Età media? Vent’anni. E una voglia pazzesca di sfruttare bene la libertà del web. C’è ancora speranza.

  3. La blogfest è una festa, e come tale lo spirito è più ludico che in altre occassioni di incontro tra bloggers. Io c’ero, cazzeggiavo, alla grande, sono gli altri i posti dove si discute di informazione e tecnologia, anche sui social network, si affacci su Friendfeed e discutiamone

  4. La ringrazio, ma non sono abituato a farmi prendere per idiota dal primo sbarbatello semi-anonimo. E ovviamente non mi riferisco a lei.
    Poi non metto in dubbio lo spirito della festa. Semplicemente rifletto.

  5. Il mio primo Blogfest e m’è piaciuto. Conoscevo credo solo due persone. Completamente avulsa dalle dinamiche della blogosfera e ignota all’entourage della blogosfera. Sono capitata lì per curiosità (ErotiCamp) e per gli MBA (in nomination come Miglior Blog Erotico).
    Sull’ErotiCamp avevo aspettative diverse e non mi ha convinta. Il premio non l’ho vinto. Ma il bilancio resta positivo. Per me è stato il battesimo e un’occasione di pubbliche relazioni. Mi sono sentita una blogger nel bene e nel male. Patetica trentaseienne che scrive di scopate e cinguetta su Twitter (sarò forse la reincarnazione di una passera scopaiola?). Alla fine preferisco travestirmi oppure, a seconda delle occasioni, spogliarmi da umana che sentirmi un Dio in terra. Non faccio testo: non sono una blogstar o una professionista della penna e ho la stupidera adolescenziale cronica.
    E’ stata una bella festa. In fondo era quello che cercavo, per tutto il resto c’è Google.

  6. un post abbastanza stupido per non dire niente. e che puzza di livore lontano un par di miglia. (ah, su ‘perché’ accento acuto, grazie.)

  7. Alla Blogfest ha trionfato la voglia di conoscersi, cazzeggiare, intessere relazioni sociali dal vivo e divertirsi. Agli MBA (che sono solo un’ora e mezza in mezzo a tre giorni) han vinto alcuni premi i giornalisti. I BarCamp erano a corredo dell’incontro non il fulcro che era chiaramente l’area cazzeggio. E’ stata, appunto, una festa. Leggere questo articolo mi ha fatto venire il dubbio di essere andato da un’altra parte.

  8. Mi risultano davvero incomprensibili, direi misteriose, le critiche acide, sterili, supponenti, a questo blog e a questo post, per giunta rafforzate da una puntualizzazione che di certo non farà guadagnare alcun premio letterario….Mah! Chissa’ cos’era successo all’autrice (autore?) del penultimo commentomentre si apprestava alla lettura…Forse qualcuno gli ha pestato i calli…provo a ipotizzare…

  9. Vorrei ricordare che io non ho dato alcun giudizio sulla Blogfest, ma sul sito della Blogfest che ho consultato ieri. E soprattutto ho espresso una mia opinione sul ruolo dei giornalisti blogger.
    Se qualcuno vuole discuterne, ok. In caso contrario potete sempre divertirvi con i diari della festicciola, ma senza tirarmi in ballo. Grazie.

  10. Andiamo Gery, non puoi tirare il sasso e nascondere la mano. Hai iniziato scrivendo: “Alla Blogfest trionfano i giornalisti”, che non racconta affatto il vero: Agli MBA della BlogFest hanno trionfato ALCUNI giornalisti che , evidentemente, hanno qualcosa da dire con costanza ad un pubblico (molto vasto) che li segue.

    Sono invece daccordo con te sul fatto che il blog non è più come una volta ovvero è sempre meno social: le discussioni (o la marmaglia di cui fanno parte tanto per citare te o Tony) si son spostate progressivamente sui socialnetwork, il blog sta tornando ciò che era originariamente, ovvero un diario digitale; rimangono, quindi, solo quelli che hanno qualcosa da dire.

    Aggiungo, infine, che non ci fai una bella figura ad definire “sbarbatello” qualcuno che nemmeno conosci e in generale a replicare ai troll che inevitabilmente ti possono attaccare per un tuo post. Ti consiglio di ignorarli o stigmatizzarne il comportamento altrimenti finisci anche tu nel calderone.

    Vincio

  11. significato di ‘livore’, anyone? adieu, hai goduto dei tuoi quindici minuti di gloria, ‘contentati, su.

  12. Certe reazioni scomposte che li leggono in giro la dicono lunga sul livello culturale e civile di molti blogger. Gery, c’è materiale per scrivere un trattato… di psichiatria.

  13. Mister mister una persona può avere alto o basso livello culturale o civile a prescindere dal fatto che sia blogger. O giornalista. O commentatore anonimo.

  14. Che gli MBA fossero solo 1,5 ore in 72 ore di blogfest è vero, ma è anche vero che il giorno dopo si è parlato solo di questi ultimi sui giornali. Fancamente una premiazione paradossale dove quasi tutti gli award venivano ritarati a nome degli “assenti”. Non dico gli oscar hollywoodiani, ma avete mai visto una premiazione di qualsiasi tipo (fosse anche Parrocchiale) in cui dopo la proclamazione dal pubblico urlano: “no questo c’è a Riva ma non è qui, è a mangiare al ristorante!”. Tra l’altro, per decretare i vincitori, sono bastati appena 8000 voti su 26 categorie, quindi un nulla. Sarebbe bello sapere cosa ne pensano gli sponsor.
    Stendiamo un velo pietoso sui giornalisti che hanno scritto i pezzi il giorno seguente… ma sono andati a vedere la premiazione? Oppure hanno usato il vecchio metodo cronaca sportiva locale? Hanno telefonato al bar dello stadio per sapere il risultato della partita? Bha…

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