Casi politici e casi clinici

Credevo che nella politica italiana ci fosse solo un caso clinico (riguarda un noto personaggio che si crede il Creatore, ma che non si fa ancora chiamare Dio solo perché, essendo il nome troppo corto, non riuscirebbe ad ottenere un risalto adeguato nei titoli dei giornali).
Invece c’è un altro caso disperato: quello dell’unico presidente autoproclamatosi contro il volere dell’intero pianeta terra e senza nemmeno essersi preso la briga di architettare un golpe (la parola golpe, nel suo dizionario da patatine Pai, non esiste in quanto considerata un refuso).
Quest’uomo è Riccardo Villari.
Il capo della commissione di vigilanza Rai resiste allo scioglimento ordinato dai presidenti di Camera e Senato annunciando ricorsi e resistenza passiva, tipo cagnolino che si ribella al guinzaglio del padrone.
Siamo entrati in un’altra epoca, ormai. Dopo la lottizzazione delle assunzioni assistiamo ad una lottizzazione monoteista, in cui è il vertice supremo che si autoimpone per vocazione, illuminazione. Che gliene frega del resto?
E stavolta i partiti non c’entrano. Un Villari è troppo persino per il Centrodestra (il Centrosinistra in tal senso ha già dato…).
L’unico posto che questo poltronista da Trofeo Attack merita, ad essere benevolenti, è quello in una clinica. Con le sbarre alle finestre.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

18 commenti su “Casi politici e casi clinici”

  1. Tanto per cambiare argomento: Obama non si è manco seduto che subito ha tagliato gli stipendi dei suoi funzionari. Ai nostri bisogna tagliare le gambe della poltrona per farli sloggiare.

  2. in ritardo di un giorno: ben trovato a lei, cacciatorino, e a tutti gli altri.
    non vi ho mai abbandonato, tutt’altro; è solo che ultimamente ciò che volevo dire lo avete espresso voi al posto mio e prima di me.

  3. @Antipatico. Ti sei trovato d’accordo in toto con noi e soprattutto col maestro Cacciatorino? Mi devo preoccupare???

  4. nooo, sono sicuro che torneranno i bei momenti bui del passato: non vorrete mica farmi cambiare nome.

    certo, ero agguerritissimo in attesa del post sull’esclusione di gomorra dagli oscar…

    ps col cacciatorino da tempo c’è una preoccupante – quella sì – sintonia su (quasi) tutto.

  5. E la tranquillizzo aggiungendo che sull’esclusione di Gomorra dagli allori americani mi sono espresso qualche post fa. Piano piano, in punta di commento, ma mi sono espresso. Ho preconizzato una levata di scudi dei giornali intellighenti che avrebbero mormorato all’oltraggio, alla cecità di giudizio e, perché no, al complotto stelle e strisce. Direi che non mi sono sbagliato, no? Lei può confermare.

  6. Per correttezza d’informazione, ecco il Verbo del maestro Cacciatorino sull’esclusione di Gomorra. Parole scolpite nella pietra!

    “… il capolavoro annunciato e intoccabile “Gomorra” di Garrone non ha superato la selezione dei Golden Globe. Sto facendo un conto alla rovescia per lo spamming “sosteniamo Gomorra” e “Addosso agli americani che non capiscono nulla (forse anche un complotto della lobby ebraico- hollywoodiana?)”…”

  7. Mi aggancio per ricordare che lo splendido “The Millionaire” è in nomination: DEVE vincere, altrimenti gli oscar non valgono un emerito. Salvo quando vince Clint Eastwood che si fa perdonare finanche di essere un republicaner.

  8. Mi risulta che il Creatore sta trovando molti discepoli a sinistra;commissione di vigilanza RAI,federalismo e forse anche riforma della giustizia.

  9. acc, non sono stato attento; non perdete un colpo, vedo.
    chiedo venia.

  10. Mi aggancio per suggerirvi la lettura del libro dal quale è tratto The millionaire – “Le dodici domande” di Vikas Swarup – Guanda

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *