Ergastolo

Non si è mai felici quando si assiste a una condanna al carcere a vita. Anche se quel “fine pena mai”, teatralmente riportato dalla burocrazia giudiziaria, resta spesso un appunto su carta, tradito dai fatti. Il verdetto per i coniugi Romano, ritenuti colpevoli della strage di Erba, non credo che possa essere incrinato da dubbi, almeno per quel che sappiamo. Mi resta solo una perplessità e riguarda la strategia della difesa che aveva chiesto l’assoluzione o, in subordine, una perizia psichiatrica: le due possibilità non mi sembrano confinanti, quantomeno per coerenza.
O si è innocenti o si è colpevoli. O si è colpevoli con problemi psichici o si è colpevoli nella piena facoltà di intendere e di volere.
C’è stata in questa mossa dei difensori una piratesca disperazione o sono io che mi sto rincitrullendo?

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

9 commenti su “Ergastolo”

  1. Se quelli erano innocenti e pazzi magari la mutua gli paghi anche le spese della clinica: terme incluse.

  2. Era una richiesta in subordine. Come dire: invece dell’ergastolo meglio cercare di dimostrare che quei due sono squilibrati. Una mossa solo strategica per tentare un’eventuale svolta in extremis, che ha magari un senso difensivo ma, secondo me, non ne ha uno logico né sostanziale. Però credo che Romano e la Bazzi siano, come minimo, affetti da quella che si chiama “folie à deux”, visto che in pieno accordo ed entrambi con una freddezza impressionante hanno architettato una strage di quel genere.

  3. io e gery abbiamo un dubbio in comune evidentemente. Perché chiedere l’assoluzione se poi si chiede la perizia psic? Questo modo di mettersi il ferro dietro la porta non danneggia la strategia degli avvocati difensori?

  4. @mirella: appunto, è un ferro dietro la porta. Rischiando l’ergastolo, in subordine si tenta di attenuare la pena (o di commutarla in detenzione in una struttura psichiatrica) per evitare il massimo della pena. Non è una procedura insolita. Magari non sempre utile o efficace, ma abbastanza diffusa.

  5. gli avvocati di Olindo Romano e Rosa Bazzii, prima di chiedere l’assoluzione per i due assasini di Erba, hanno citato il personaggio di Olindo di Torquato Tasso, i Promessi Sposi (non so in quale passaggio), l’ingiusto processo subito da Gesù Cristo nei Vangeli (“che non aveva neppure un avvocato difensore”, testuale) e uno di loro di loro si è commosso raccontando che “Olindo ama Rosa, che è la sua sposa, sopra ogni cosa” poi ha aggiunto di aver avuto anche lui una Rosa che non c’è più, ma per la quale anche lui avrebbe dato la vita. Forse la perizia psichiatrica il collegio di difesa la chiedeva per sé.

  6. Fuori luogo: Oggi, intorno alle 11 e trenta, ero alla nuova e bellissima Feltrinelli. Acciaccato da una punta di emicrania, quel turbinio di colori e carta sfavillante mi ha procurato anche una vertigine. Una sindrome di Stendhal in sedicesimo. Il tutto condito dall’agitazione di un doppio caffè. Penso, ad un certo punto, di aver riconosciuto Giacomo Cacciatore: mai visto de visu (solo in foto, mi pare, o in tivù). E’ vero? Nel senso: era il nostro amico a quell’ora in quel luogo? Pura curiosità: ero un fisionomista, un tempo. Riconoscere una persona dal ricordo di una foto è una scommessa che vorrei vincere. Non ho verificato su due piedi, appunto perché “malconcio” e poco socievole. Se invece ho perso, si aggiunga che avevo le visioni.
    Gianni Allegra

  7. Mi sembra che la perizia psichiatrica la sia chieda ormai anche nelle liti condominiali.

  8. @gianni allegra: Caro Gianni, sei ancora fisionomista. Ero là stamattina. Ed ero malconcio pure io, causa bagordi mangerecci della sera prima.
    P.S./OT. preferivo il precedente Ricordi. Meno supermercato di questa super-feltrinelli. E ancora di più mi piaceva quando il locale era solo e soltanto il bellissimo Supercinema.

  9. non credo tu ti sia rincitrullito ma neanche si sia trattato di una piratesca disperazione trovo piuttosto che il legale sia stato molto furbo e abbia fatto un investimento a lungo termine su un processo che era chiaro fin dal principio sarebbe stato mediatico. probabilmente un avvocato più “umano” avrebbe puntato a tutelare i suoi clienti propendendo per un patteggiamento, considerato che come dici il verdetto non possa essere incrinato da dubbi. invece il buon legale ha prefeerito giocarsi fino in fondo la carta della popolarità, con una difesa che però, a mio modesto avviso, è risultata ridicola agli occhi del mondo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *