Questa domenica di m…

Ieri pomeriggio, mentre aspettavo degli amici, ho acceso il televisore e ho visto una ragazza che piangeva disperata. Era collegata dal Sud Africa. Sono rimasto incollato allo schermo. “Che succede?”, mi sono chiesto. Poi le immagini sono cambiate: spazio allo studio, il volto rasserenante di Paola Perego. Mi hanno spiegato che quella signorina paonazza e singhiozzante era una concorrente di un reality che si chiama “la Talpa” e che il motivo del suo struggimento era il seguente: era stata lasciata in diretta tv dal suo fidanzato.
Impietrito sul divano, ho assistito poi all’arrivo sulla scena di tale Filippo – il fidanzato di cui sopra – che ha motivato la sua scelta: lei si pavoneggia su un set, tra tronisti e maschi arrapati, e soprattutto non parla mai di lui. Ho fatto un rapido approfondimento e ho scoperto che costui è reduce da un’edizione del Grande Fratello e che, per mestiere, si fidanza e si lascia in diretta con la decerebrata di turno.
Tutto questo, con tanto di talk show, si svolgeva di domenica pomeriggio nel corso di un programma che si intitola “Questa domenica”. Una sagra di volgarità, dove il massimo spunto di riflessione lo offre una opinionista del calibro di Selvaggia Lucarelli e dove furoreggia lo psichiatra Alessandro Meluzzi, ex comunista, ex radicale, ex senatore di Forza Italia, ex Udeur, ex verde, ex Cde e, al momento, ex Udeur, che anziché trattare i suoi compagni di discussione (persa) come meriterebbero, cioé come pazienti, li blandisce e gli si accoda.
Un programma del genere, anche al netto di Meluzzi, dovrebbe essere vietato ai minori e somministrato ai maggiorenni come punizione per qualcosa. Se non avete fatto niente di male, se vivete in pace con voi stessi, se anche non avete niente di meglio da fare, non guardatelo! E’ un distillato putrido della peggiore spazzatura televisiva.
Io, dopo aver spento il televisore, ho disinfettato il telecomando.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

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