Volevo scrivere di robe personali, allegoriche, quasi metafisiche… invece mi tocca tornare su Sanremo. Se avete seguito la discussione di ieri sapete il perché.
Appunti di festival, anche oggi. Eualà.

  • Pastori tedeschi. Dieci cani sul palco dell’Ariston tutti in una volta non si erano mai visti. Senza microfono poi…
  • Scansione degli spot. Qualcuno dovrà pur lamentarsi per queste fastidiose canzoni che interrompono la pubblicità.
  • Amedeo Minghi. L’unico surgelato al mondo che si può scongelare e ricongelare ogni anno.
  • Little Tony. L’unico surgelato al mondo che canta senza bisogno di scongelamento.
  • Jacopo Troiani. Uno che a 17 anni ha girato un film, si esibisce a Sanremo e si muove come la buonanima di Sergio Endrigo può viaggiare comodamente in autobus. Appena lo vedono, tutti gli cedono il posto a sedere.
  • Mietta. Più dell’ugola potè la gengiva.
  • Loredana Bertè. Per fortuna, a dispetto di quanto ha biascicato la barcollante diva vestita da Obi-Wan Kenobi, la musica non è lo sport. Infatti nello sport c’è l’antidoping.
  • Duran Duran. Resta la battuta di Chiambretti: “Ah, i Duran Duran, quelli degli anni Ottanta. Sono sempre loro o nel frattempo qualcuno è morto?”.

Di Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

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