La tempesta dopo la quiete

Leggo un giornale dopo una settimana di purificazione.
Casini dà l’addio a Berlusconi e rischia, o raschia, al centro. Veltroni, nel nome di un Paese normale, prepara una squadra dove il più umile si chiama Benetton.
Non sono mai stato un appassionato di politica, diciamo che per non subirla ho scelto di seguirla quanto basta per non arrivare alle urne disarmato. La lettura di questo quotidiano mi ha tolto, in una ventina di minuti, gran parte delle energie accumulate in una sana vacanza.
Per fortuna, ho un bel poliziesco italiano da leggere: lì almeno il colpevole la paga sempre. E non ci sono parole all’aria per garantirsi l’impunità.

p.s. Ho una valanga di mail arretrate da smaltire, tra richieste di vario genere, petizioni, sfoghi, ingiunzioni, amici che minacciano di togliermi il saluto. Ho già cominciato. Prometto di rispondere a tutti, questione di tempo…

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

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