Nel covo del boss Salvatore Lo Piccolo sono stati ritrovati documenti e pizzini che fanno riferimento a molti commercianti che pagano il pizzo e a persone incensurate che hanno un ruolo in Cosa Nostra. Possono adesso cadere molti alibi che hanno frenato la lotta al fenomeno mafioso, primo tra tutti quello della sottomissione forzata degli estorti. Il procuratore di Palermo, due giorni fa, aveva esortato i commercianti a ribellarsi approfittando della debolezza della mafia appena decapitata. Oggi c’è un motivo in più per non sottostare al ricatto: i nuovi nomi di chi paga ci sono, tra poco –speriamo – saranno pubblici. Che senso ha giocare ancora a nascondino?
Le carte “fresche” di Lo Piccolo sono un patrimonio di conoscenza importantissimo: c’è lo stato delle cose, c’è la fotografia più recente della vergogna mafiosa, c’è la prova più pesante del tradimento delle leggi dello Stato.
Adesso via alla ricerca dei riscontri, poi rapide verifiche e una bella scorta di manette. Tira una bella aria a Palermo, finalmente.
P.S. Cari magistrati della Procura, smettetela di farvi la guerra. Avete tanto di quel lavoro da svolgere che per azzuffarvi dovreste mettervi in ferie. E in questo momento c’è bisogno di voi tutti.
Ma di questo parleremo un’altra volta.