Solitamente questo blog non si occupa di appuntamenti di cronaca. Persino le notizie che riguardano il suo autore non interessano all’autore medesimo. Un principio di schizofrenia?
Chissà. Intanto non vi dico a quale manifestazione parteciperò domani, ma vi do un indizio: provate a inseguire sul web il maestro Giacomo Cacciatore…
Non sarò in città quindi, ma c’è un appuntamento che voglio segnalarvi, sempre per domani, 6 ottobre. Alle 11,30 all’Auditorium della Rai a Palermo, si svolge un dibattito sulla libertà di informazione. “La mafia torna a rialzare la testa dopo una lunga fase di sommersione e dirige i suoi tentativi di intimidazione agli imprenditori, ai magistrati e ai giornalisti – dice Salvatore Cusimano, direttore della sede Rai siciliana -I recenti fatti, come le minacce ripetute al nostro collega dell’Ansa Lirio Abbate, sono un campanello d’allarme che deve farci riflettere, non solo sui rischi di chi continua ad esporsi illuminando le zone oscure della nostra società, ma anche sulle omissioni e le fragilità di chi invece ha scelto il silenzio o l’autocensura”.
All’incontro oltre a Lirio Abbate, partecipano il presidente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia Franco Nicastro, il direttore del nuovo Osservatorio sull’informazione di Libera Roberto Morrione, già Direttore di Rainews24, e il presidente della giunta sezionale di Palermo dell’Associazione nazionale magistrati Guido Lo Forte.
Quale migliore occasione per ribadire che la mafia ci ha rotto i coglioni?