Modello americano

Si chiama pistola Taser ed è nota al grande pubblico italiano dalla scorsa settimana, da quando è stato diffuso il video di un giovane universitario della Florida “trattato” con questo metodo dalla polizia solo perché aveva rivolto qualche domanda scomoda al senatore democratico John Kerry. Pochi giorni dopo un altro video proposto dalla Cnn ci ha dato ulteriore dimostrazione dell’affidabilità di quest’arma: in questo caso una trentottenne è stata “trattata” da uno zelante agente dell’Hoio perché, dopo un alterco con un barista, non voleva farsi picchiare troppo volentieri dall’uomo in uniforme.
La pistola Taser è un’arma che lancia scariche elettriche ad alta tensione. E’ in dotazione alle forze di polizia americane dal Duemila ed è un marchio registrato dall’azienda omonima che, nel suo documentatissimo sito, spiega che il voltaggio non deve fare paura (50.000 volts) perché l’amperaggio (cioè l’intensità) è basso. Mi sarebbe utile il parere di un fisico.
Intanto leggo che, secondo Amnesty International, negli Usa solo nel 2007 si sono verificate 70 morti a causa della pistola elettrica. Per la Taser International Inc. ovviamente sono bugie. Il laboratorio di ricerca dell’Aviazione statunitense dice invece che, nei soggetti colpiti, si sono verificati casi di variazione del Ph sanguigno tali da provocare arresti cardiaci. La Taser International Inc. non si scompone: quelli dell’aviazione – che pure sono loro clienti – non capiscono un tubo di pistole.
Il battage pubblicitario messo su per il lancio di queste armi, disponibili in un’infinità di modelli, ha visto coinvolti molti personaggi dello star system hollywoodiano: tutti a farsi dare la scossa sul culetto, davanti alle telecamere, a gridare di dolore e a riprendersi prima possibile grazie all’anestetico del cachet.
Il sistema americano, che si inturgidisce se si parla di sicurezza tranne quando c’è da difendere vecchi amici di famiglia del Presidente, giustifica l’uso delle pistole Taser con la minore pericolosità rispetto alle armi tradizionali. Certo, le Beretta non sparano palline di pane, ma qualcuno dovrebbe pur riflettere sulla disinvoltura con la quale anonimi agenti sfogano la propria aggressività impugnando l’arnese da 50.000 volts e schiacciando il grilletto.
Giudicate dopo aver visto i filmati linkati sopra.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

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