L’appello di Camilleri

L’appello di Andrea Camilleri per salvare la Val di Noto dalle trivelle di una compagnia petrolifera texana fa rumore. Ed è inaudito che le trombe della politica, i tamburi delle panze assessoriali, le schitarrate degli ambientalisti non siano riuscite, tutte insieme, a raggiungere un livello di protesta appena udibile fuori dai loro condomini.
Ci hanno tentato, a dire il vero, con la carta bollata e con i decreti. Hanno tentato di contrastare l’avanzata del gigante oleoso al quale, per follia o per tangente, avevano dapprima aperto la porta di casa. Diciamo che si sono pentiti in extremis, quando avevano il nemico già nel lettone della moglie.
Questi signori, presidente della Regione e assessori vari, sono veri esperti della protesta: organizzano marce, dichiarano a mitragliate, si muovono insomma senza scrupoli sul fronte della comunicazione. Eppure contro i texani della Panther si sono sentiti improvvisamente vulnerabili. Sarà che non parlano l’inglese…

E allora? Allora sono ricorsi al Maestro. Al verbo di una personalità che, fuori dalle orchestre della politica, ha un’ inimmaginabile potenza solistica. Quella dell’arte.
Se ne ricordino.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

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