Il pesce salterà fuori dal barile?

Ci sono verità scomode persino da pensare quando si parla di crisi, di lavoro e redditività. Una di queste riguarda il sottile confine tra la congiuntura economica e la competenza professionale e rimanda alla domanda che molti di noi si pongono quando si trovano di fronte a situazioni occupazionali difficili o a prospettive societarie cupe: è colpa solo del mercato o anche di chi amministra la baracca?
In altre parole, il disastro di molte aziende è interamente da attribuire a cause esogene o c’è una responsabilità interna?
Per mia minima esperienza non ho esitazioni. Dietro molti fallimenti attuali – intesi in senso lato, e non esclusivamente giuridico – ci sono scarsa professionalità, menefreghismo, pochezza intellettuale. Poi c’è la crisi, certo. Ma quella fa parte di un altro sistema di rischio, meno masochista.
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Direttore non responsabile

C’è una sentenza della Cassazione molto interessante. C’è scritto, tra l’altro, che il direttore di una testata online non è responsabile dei commenti dei lettori. E che tra l’online e la stampa cartacea c’è differenza.

Irlandesi

di Giuseppe Giglio

Per educazione e cultura mi sono sempre guardato dal far di tutta l’erba un fascio.
Ho letto però, su Rosalio, della presunta inferiorità intellettuale di noi siciliani teorizzata da un docente irlandese, e ciò mi ha fatto pensare che anche io avrei qualche “numero” sugli irlandesi.

Nel documento “Regole principali per la prevenzione delle frodi esercenti e-commerce” edito da Carta Si – gestore del traffico VISA, in Italia – è prevista la creazione da parte del merchant di una blacklist dove riportare i dati fondamentali relativi alle transazioni fraudolente (Ip-address, indirizzo cliente, e-mail…)
Nel nostro piccolo, qualche dato possiamo fornirlo:

– nella seconda parte del 2009 abbiamo registrato sul nostro e-commerce circa 200 diversi tentativi di acquisto fraudolento. Di questi, oltre 150 provenivano dall’Irlanda.
In questa nostra speciale classifica, al secondo posto si trova il Messico con appena una ventina di tentativi. Roba da dilettanti.

– nel solo mese di gennaio 2010, abbiamo registrato 14 tentativi diversi di acquisto fraudolento. Tutti provenienti dall’Irlanda.

Questa situazione ci ha costretti a prendere un provvedimento drastico: l’inibizione dell’utilizzo della carta di credito per tutti i clienti che chiedono la spedizione in Irlanda. Per loro l’unica modalità di pagamento possibile sarà il bonifico bancario anticipato.
Ad oggi abbiamo spedito in 141 nazioni diverse e l’Irlanda sarà l’unico paese con tale limitazione.

PS. Non una sola truffa tentata da irlandesi nel nostro store è andata a buon fine: siamo meridionali, mica scemi.