La scorsa settimana un amico mi spiegava una sua teoria molto affascinante, difficile da illustrare ma facile da intuire: ogni cambio di portafoglio è il segnalibro di una svolta.
Quanti di voi ricordano i portafogli che furono?
Io me li ricordo. Ricordo dove e quando li ho comprati, dove e come li ho persi, dove e perché li ho accantonati.
Una volta mi accadde di perderne uno in un modo che oggi, a cuor felice, reputo quasi volontario. Allora credetti di smarrirlo in un supermercato, molti anni dopo scoprii che c’era uno spirito burlone e fidato che mi aveva suggerito di lasciarlo lì, col suo carico di mefitica ordinarietà, accanto alla cassa di una commessa dal viso arcigno.
Un’altra volta scelsi di nasconderne uno nella cabina di una nave.
Un’altra ancora acquistai un modello che mai avrei usato: mi piaceva averlo, e basta.
Quanti portafogli contengono più (o meno) di quel che mostrano.