La pulce del Post

Sto seguendo da qualche tempo l’interessante esperimento del Post, con la sua gestione agile e moderna delle notizie. Qualcosa mi piace.
C’è però un metodo infallibile per giudicare l’affidabilità di una testata giornalistica: è quello di misurare la rapidità con la quale si correggono i propri errori (specialmente quando si tratta di informazione nel web). Cinque giorni fa ho segnalato, con un commento al Post, che Daniela Hamaui non è alla direzione dell’Espresso da sei anni, come è stato scritto, ma da otto. Ancora, nonostante il commento sia stato pubblicato, il pezzo non è stato corretto.
E’ un dettaglio, si capisce. Però la cronaca si nutre anche di cura per i dettagli: specie se si gestisce un giornale online che fa (correttamente) le pulci a tutti gli altri.

Chi ha promosso quel preside?

Questo annuncio, tuttora appeso nella bacheca del Cei di Palermo, ci dice tre cose.

1)    Che non va disturbato il regolare svolgimento delle interruzioni.

2)    Che il preside è un semianalfabeta.

3)    Che nessun professore dal 2005 a oggi è stato in grado di correggere l’errore.

Errori

Casi diversi quelli di Clinton e Berlusconi, certo. Ma per qualità dei soggetti.