Cose di insana passione musicale

Sapete della mia sfrenata passione per Donald Fagen e per gli Steely Dan. È (anche) per questo e (anche) perché di musica ultimamente abbiamo parlato poco che mi permetto di iniziare una serie di suggerimenti d’ascolto su questi due geni della musica contemporanea (più Fagen di Becker, a mio modesto parere). Comincio con questa Home at Last (dall’album Aja): sentite quanto jazz, quanta eleganza… E, pensate un po’, siamo nel 1977.

 

Il mio errore sugli anni Ottanta

Mi è capitato più volte di polemizzare, qui e altrove, sul valore della musica degli anni Ottanta, di cui evidentemente non sono un estimatore.
Ieri mattina però mi sono reso conto di aver fatto un passo falso, un grande passo falso. Perché il mio iPod mi ha regalato New Frontier di Donald Fagen, e The Nightfly, l’album dal quale la canzone è tratta, è del 1982. Sto parlando del primo lavoro da solista di Fagen, mente degli Steely Dan (quello che inventò un accordo, il Mu maggiore): il primo album interamente registrato in digitale. Sto parlando soprattutto di un capolavoro, che ho assaporato in questi trent’anni senza mai avere segnali di sazietà.
Tra tutte le otto tracce di The Nightfly non ce n’è una sola che non sia eccezionale.
Ecco questo volevo dirvi. Che chiedo scusa ufficialmente ai cultori della musica degli anni Ottanta. L’opera di Donal Fagen riscatta un decennio in cui ci potete infilare qualunque cosa, bella, brutta, solida, liquida, trash, raffinata, duraniana, di new wave, da cantare o da masticare. Il mio errore è stato quello di considerare quest’album fuori dal tempo.
Invece è del 1982.
Viva gli anni Ottanta.