La domanda sull’abbigliamento/2

Per dovere di cronaca registro un’importante variante a proposito della famosa domanda sull’abbigliamento di cui abbiamo parlato qualche tempo fa da queste parti.
Stessa scena.
Mia moglie si presenta a me con due scarpe spaiate e chiede: quale ti piace di più?
Io la guardo con la solita apprensione perché so che ho il 50 per cento di probabilità di dare la risposta sbagliata.
“Quella”, dico indicando la scarpa di sinistra.
E lei se ne esce con un colpo di teatro, chiedendo: “Perché?”.
Ecco, la richiesta di motivazioni ufficiali dinanzi a un giudizio estetico è per me una rivoluzione copernicana.

La domanda sull’abbigliamento

La vita è fatta di lampi.
L’altra sera mia moglie mi si presenta con due stivali spaiati. “Qual è meglio?”, chiede.
Io rispondo: “Quello di sinistra”, senza alcun sottotesto politico.
Lei sollevata: “Bravo!”.
In quel momento ho percepito la solidità di un sospetto che nutrivo da tempo. Quando le nostre mogli\compagne\fidanzate ci chiedono un consiglio che riguarda l’abbigliamento o, in generale, il look (che termine desueto, eh!), in realtà ci stanno sottoponendo a un quiz. Non è un parere quello che ci viene richiesto, ma una domanda secca. La risposta può essere esatta o, purtroppo, sbagliata.