Direi che il dato più probante e preoccupante della corruzione italiana non tanto risieda nel fatto che si rubi nella cosa pubblica e nella privata, quanto nel fatto che si rubi senza l’intelligenza del fare e che persone di assoluta mediocrità si trovino al vertice di pubbliche e private imprese. In queste persone, la mediocrità si accompagna a un elemento maniacale, di follia, che nel favore della fortuna non appare se non per qualche innocuo segno, ma che alle prime difficoltà comincia a manifestarsi e a crescere fino a travolgerli. Si può dire di loro quel che D’Annunzio diceva di Marinetti: che sono dei cretini con qualche lampo d’imbecillità…
Queste parole le scrisse Leonardo Sciascia sul Globo, nel 1982. Sono di poco precedenti a un periodo che allora mi sembrò buio, ma che oggi declasso a penombra. Un’epoca che verrà inquadrata sbrigativamente nel Craxismo.
L’invasione degli stupidi nella politica italiana non è una novità dei giorni nostri, anche se potrebbe essere un’emergenza.
Nesuno mi toglie dalla testa che Sciascia ha presagito i tempi delle candidature per meriti corporali: ciò che si ottiene senza merito non è per grazia ricevuta, quanto per grazia elargita.
Nell’anno 2009 lo stupido al potere ruba, se ne ha l’occasione, senza curarsi di un piano B (che lui, per effetto della sua rassegna stampa, confonde col il lato B), tanto sa che non ci sarà mai una fuga da architettare, una difesa da imbastire: i suoi sodali infatti lo hanno già blindato in una legge che salvaguarda la sua disonestà e – quel che è peggio – la sua imbecillità.
Il sistema premiale creato dagli stupidi al potere risente ovviamente del loro tipo di furbizia. Che si distingue da quello ordinario per ossessività. Un furbo per così dire normale sa che il suo espediente o la sua invenzione possono essergli utile una-due volte. Il furbo-stupido non pensa ad altro che a sfruttare sempre la medesima “trovata” (spesso scimmiottata o copiata, ecco il perché delle virgolette), tanto alle sue spalle ci sarà sempre uno sponsor pagante, un padrino interessato, un partito di suoi simili che garantirà e combatterà per lui.
Il cardine su cui si muovono le vite (e spesso i reati) delle “persone di assoluta mediocrità” è l’ignoranza colpevole. Che è altra cosa rispetto alla semplice ignoranza, che spesso è fucina di grandi invenzioni (come tutti sanno l’arte non si misura a pagine lette o a titoli di studio).
Oggi l’ignorante colpevole è quello che occupa abusivamente il posto di chiunque altro.