Prendete un appunto. Novavax. E se volete investire qualche euro, tenete d’occhio il titolo Novavax Inc. sul Nasdaq.
Se proprio siete ricchi tenete un altro occhio (tanto ne avete due) sul mercato farmaceutico americano.
La congiuntura mondiale si chiama influenza suina e la Novavax è l’azienda che produce il farmaco cruciale contro questa ennesima pandemia.
So di chiedervi uno sforzo mentale che mal si concilia con l’urgenza dei fatti vostri, ma è mai possibile che anche la più elementare ribellione della natura, della biologia, debba pagare il dazio all’economia (ir)reale?
Una volta c’erano i terremoti e nei luoghi disastrati non si organizzavano meeting mondiali. C’erano le epidemie e l’unica borsa alla quale si guardava con speranza era quella del medico. C’erano emergenze senza (cattivi) pensieri che non fossero di pura sopravvivenza.
Oggi – ma posso sbagliare – il tempo che separa una causa da un rimedio sembra calcolato in perfetta coincidenza coi consigli per gli acquisti.
Una volta la salvezza arrivò con l’arca, adesso confidiamo in una marca. In qualche millennio ci siamo evoluti di una sillaba.